Un evento in presenza, il primo dopo la pandemia, che riunirà esperti nazionali e internazionali di oculistica da giovedì 8 a domenica 11 luglio. E' il 18° congresso internazionale della Soi, Società oftalmologica italiana, che utilizzerà quella che il presidente, Matteo Piovella, ha definito «una formula pioniera».
Il Covid, poi, come per altre specialità, ha ridotto drasticamente le visite e gli interventi. «In Italia si calcola che 20 milione di persone abbia problemi alla vista, un terzo della popolazione ha bisogno di un oculista ogni anno - ha aggiunto Piovella - e quello che è accaduto nell'ultimo anno dice che sono stati svolti 400.000 interventi in meno di cataratta su 650.000 e parliamo dell'intervento chirurgico più eseguito al mondo, relativo a 35 milioni di persone con 80 milioni di persone che rischiano la cecità nei Paesi in via di sviluppo».
Altro argomento della conferenza stampa e dei lavori dei prossimi giorni è la maculopatia per la quale si interviene ormai con iniezioni intravitreali «ma noi siamo 7000 oculisti ed è come se le facessero solo 200, non voglio polemizzare - ha detto il presidente - ma spesso la burocrazia frena anziché agevolare». Rispetto alla didattica a distanza e i rischi per i minori «massimo mezz'ora davanti ai monitor, poi occorre guardare per un minuto verso l'infinito per aiutare la muscolatura». A proposito delle moderne tecniche che non sempre vengono utilizzate, soprattutto nel settore pubblico, e dei cristallini artificiali: «Dico solo - ha concluso Piovella - che c'è una commissione sui dispositivi medici, ma senza un medico».
Conferito anche il premio Soi ai giornalisti, andato per questa edizione a Giovanni Del Giaccio del Messaggero, Edoardo Rosati di Gente e Maurizio Maria Fossati del Quotidiano Nazionale