Variante Gryphon, in Cina «9.000 morti al giorno». Pechino: «I nostri dati trasparenti, così ci vogliono sabotare»

Gli esperti inglesi parlano di decessi "raddoppiati rispetto a una settimana fa"

Venerdì 30 Dicembre 2022
Covid, in Cina «9.000 morti al giorno». Le autorità locali: «Nostri dati trasparenti, ci vogliono sabotare»

Non si fermano i contagi. E le polemiche. Novemila decessi per Covid-19 ogni giorno. Tanti, secondo gli esperti di malattie infettive della britannica Airfinity, sono le morti che si stanno registrando in Cina dopo la decisione del presidente Xi Jinping di mettere fine alla politica del Covid-zero. Si tratta di un numero di decessi praticamente raddoppiato rispetto a una settimana fa. Secondo gli esperti britannici, dal primo dicembre sono morti in Cina circa 100mila persone dopo essere state contagiate dal Covid-19, mentre sono stati 18,6 milioni i contagi, ha affermato Airfinity in una nota.

Airfinity prevede che le infezioni da Covid in Cina raggiungano il loro primo picco il 13 gennaio con 3,7 milioni di casi al giorno.

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LA DISCRIMINAZIONE - I media cinesi parlano di misure «infondate e discriminatorie» imposte da alcuni Paesi, tra cui l'Italia, nei confronti di chi proviene dalla Cina. Il riferimento è alla decisione di effettuare test in aeroporto ai viaggiatori che arrivano dalla Cina per verificare un'eventuale positività al coronavirus . Misure introdotte, oltre che dal nostro Paese, anche da India, Stati Uniti, Corea del Sud, Giappone e Taiwan. «La vera intenzione è sabotare i tre anni di sforzi cinesi per controllare il Covid-19», si legge in un articolo del Global Times. Le preoccupazioni della comunità internazionale sono legate alla decisione del presidente Xi Jinping di mettere fine alla politica del zero- Covid dopo le proteste di piazza e di non applicare più alcune restrizione. Questo ha portato a un aumento dei contagi e dei decessi collegati al coronavirus in Cina, che coincide con la decisione di Xi di permettere ai suoi connazionali di riprendere i viaggi internazionali.

LA TRASPARENZA - La Cina è «sempre stata trasparente» per quanto riguarda «le informazioni sul Covid-19», comprese quelle sul «numero dei morti» causati dal coronavirus nel Paese. Lo ha sostenuto in conferenza stampa un alto dirigente della Sanità di Pechino, la direttrice dell'ufficio dell'Amministrazione medica della Commissione sanitaria nazionale Jiao Yahui. Entrando nel dettaglio, Jiao ha precisato che i criteri relativi ai decessi per coronavirus si dividono in due categorie a livello globale. Alcuni Paesi contano solo i casi di persone che sono risultati positivi al test dell'acido nucleico dopo essersi infettati dal nuovo coronavirus e sono morte per insufficienza respiratoria indotta dal virus, ha spiegato citata dai media cinesi. Altri Paesi, ha proseguito Jiao, includono tutti i decessi entro 28 giorni dai test positivi al Covid-19. «Ciò significa che il loro conteggio potrebbe includere anche coloro che si sono suicidati o sono morti in incidenti stradali dopo aver contratto il virus», afferma. E precisa: «dal 2020 il criterio di morte per Covid-19 che stiamo adottando in Cina è stato del primo tipo».

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IL GIAPPONE - Le autorità sanitarie del Giappone stanno conducendo test su tutte le persone in arrivo dalla Cina nel timore di una nuova ondata di coronavirus dopo la decisione di Pechino di mettere fine alla politica del zero- Covid e dopo l'aumento repentino di contagi nel Paese. Tutti coloro che risulteranno positivi al test verranno messi in quarantena per almeno sette giorni presso strutture ad hoc e i campioni prelevati verranno analizzati per tracciare l'emergere di eventuali varianti diverse da Omicron. Inoltre il Giappone ha deciso di limitare ai suoi quattro aeroporti principali i collegamenti aerei diretti con la Cina. All'inizio dell'anno le autorità di Tokyo avevano deciso di non chiedere più il test negativo a chi aveva almeno effettuato tre dosi di vaccino, ma in Giappone ieri è stato registrato un record di 420 decessi per complicanze legate al Covid-19, secondo il ministero della salute di Tokyo.

LA SPAGNA - Il governo spagnolo ha annunciato l'istituzione di «controlli» nei suoi aeroporti per i viaggiatori provenienti dalla Cina per assicurarsi che non siano portatori del virus del Covid. In una breve conferenza stampa a Madrid, il ministro della Salute, Carolina Darias, ha indicato che a questi viaggiatori verrà chiesta «la prova che siano negativi o un percorso vaccinale completo».

Ultimo aggiornamento: 16:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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