Nessun colpevole per la morte di Elvis Munyi Kiiru, lo studente universitario di 23 anni morto lo scorso 28 gennaio a piazza Re di Roma: si è accasciato mentre stava attraversando la strada ed è stato travolto da un pullman diretto all’aeroporto di Ciampino.
Incidente in via Trionfale, morto un altro pedone in 24 ore a Roma: il conducente aveva 63 anni
IL FUTURO
Elvis era venuto in Italia dal Kenya in cerca di una vita migliore. Aveva una grande passione per la musica, amava il calcio, sui social si faceva chiamare “King”. Studiava all’università di Siena, ma in gennaio aveva raggiunto Roma per sbrigare alcune pratiche. Sua madre era volata nella Capitale dalla Germania - dove vive e lavora - per poter effettuare il riconoscimento del cadavere ed era stata anche sul luogo dell’incidente: aveva voluto vedere con i suoi occhi il punto in cui il suo Elvis aveva perso la vita.
Ascoltato dagli investigatori della municipale, l’autista del pullman - Terravision che fa la spola tra Termini e gli aeroporti di Fiumicino e di Ciampino - aveva detto di non essersi accorto del ragazzo, ma di avere capito di avere colpito qualcosa con le ruote posteriori del mezzo. Solo più tardi si era reso conto della tragedia: Elvis era steso in terra, senza vita. Sul posto era subito arrivata un’ambulanza, ma i sanitari non avevano potuto fare nulla, se non constatare il decesso. Diversi testimoni ascoltati dagli inquirenti hanno confermato che il bus viaggiava a velocità molto moderata. A bordo, una ventina di persone dirette all’aeroporto.
LO SCANDALO
Commercianti e residenti hanno aiutato gli investigatori a ricostruire la dinamica e hanno denunciato la frettolosità con la quale era stata ripristinata la viabilità: per quasi 24 ore non era nemmeno stata pulita la strada ed erano state lasciate le macchie di sangue sull’asfalto, accanto alla sagoma del giovane studente tratteggiata con il gesso.
Elvis era iscritto all’Università di Siena, non ha fatto in tempo a costruirsi un futuro migliore. Era arrivato in Italia da Nairobi per studiare e ottenere una laurea. Aveva frequentato il “Foundation course” in inglese, pensato per gli studenti internazionali, e aveva iniziato le pratiche per iscriversi ad “Economics and management”. Dopo l’incidente, nel suo zaino stati trovati degli scontrini e per questo, inizialmente, era stato ipotizzato che lavorasse come rider. In realtà, come ha raccontato la madre li conservava per documentare le sue spese.