Contanti, favori, ma anche regali: dai buoni carburante alle cene offerte, dai prosciutti a quelli che venivano definiti nelle intercettazioni «pensierini» di Natale. Ora cinque agenti della Polizia locale del gruppo Tuscolano, un funzionario del VII Municipio e due imprenditori rischiano di finire sul banco degli imputati con l’accusa di corruzione. Il pm Carlo Villani, titolare del fascicolo, ha firmato una richiesta di rinvio a giudizio nei loro confronti.
LE CONTESTAZIONI
I vigili finiti sotto inchiesta con accuse che vanno dal falso alla corruzione, sono Ciro Della Porta, Simonetta Pompei, Claudio Fleres, Salvatore Fortunati, Claudio Tacchilei e Paola De Simone (gli ultimi due devono rispondere solo di falso, in relazione a un verbale). Fleres e Fortunati, sono accusati anche di peculato: avrebbero utilizzato l’auto di servizio - si legge negli atti - per raggiungere «l’area commerciale denominata Palacavicchi per un asserito scambio di auguri di Natale» con un collaboratore dell’imprenditore Giancarlo Cavicchi, dal quale ricevevano buoni benzina. Un ristoratore cinese, invece, avrebbe saputo in anticipo che nel suo locale avrebbero dovuto svolgere delle ispezioni. In cambio, avrebbe fatto a uno dei vigili diversi regali, compresi un prosciutto e cene gratis nel suo ristorante.
A incastrare gli indagati, video e intercettazioni telefoniche e ambientali. Le conversazioni captate dai finanzieri sono diverse: «Sono venuti i vigili in ufficio… vengono a pijà i soldi», diceva uno degli indagati. E ancora: «Ho incassato 100 euro, ne ho spesi 2mila». In un’altra conversazione uno dei tecnici affermava: «I vigili li abbiamo tappati». E nel chiedere la parcella al cliente specificava: «Sarebbero mille euro in più… e ci stanno i soldi che ho dato al vigile». Il denaro extra spesso veniva usato per fare shopping. Il 19 giugno 2020, la Pompei, parlando con Della Porta, diceva: «Me so spesa subito i 100 euro… un reggiseno e due mutande da costume: 70 euro. Poi me serviva un paio de scarpe nere e c’erano pure gli sconti».