L’ultimo sballo prima della riapertura delle scuole una comitiva di una dozzina di liceali, i più grandi due diciottenni, l’aveva organizzato ieri pomeriggio all’interno del Parco degli Acquedotti, all’Appio Claudio. Un party alcolico con cui salutare le vacanze estive guardando il sole tramontare tra i pini e i resti dell’antica Roma, non lontano dall’aiuola fiorita che ricorda l’assassinio di Fabrizio Piscitelli, alias Diabolik, il capo ultras della Lazio ucciso il 7 agosto di quattro anni fa.
Ma per una quindicenne di Ciampino la festa ha rischiato di trasformarsi in dramma tra fiumi di birra, vodka e sangria acquistati poco prima dai due maggiorenni in un minimarket gestito da bengalesi nei dintorni di viale Lemonia.
Lite tra ragazzini finisce a bottigliate a Minturno Due minorenni in coma etilico, salvate
I SOCCORSI
Qualcuno, tuttavia, non ha perso tempo e con il telefonino ha chiamato il numero unico per le emergenze 112. Sul posto è arrivato un equipaggio del 118, con loro i carabinieri. Gli operatori si sono addentrati nella parte finale del Parco raggiungendo il gruppo. Sull’erba le bottiglie, intorno altri ragazzini tutti storditi dagli alcolici, anche se coscienti e preoccupati. Infine, lei, la quindicenne, poco più che una bambina, una sagoma immobile, impietrita. Solo la ragazza, colpita da un principio di coma etilico, è stata presa in cura e portata in ambulanza in codice rosso prima al pronto soccorso dell’ospedale Casilino e da qui trasferita d’urgenza al San Giovanni. Fortunatamente durante la corsa verso l’ospedale di via dell’Amba Aradam, sollecitata dalle cure dei sanitari, la studentessa ha iniziato a rispondere agli stimoli e una volta accolta nel reparto di Pediatria, dopo essere stata sottoposta a una lavanda gastrica, piano piano si è ripresa. Con lei ora ci sono il papà e la mamma.
LE SCUSE
Al Parco degli Acquedotti erano rimasti almeno altri sette minorenni e i due maggiorenni. Spaventati per quanto accaduto, hanno aspettato con i carabinieri della Compagnia Casilina l’arrivo dei loro genitori ai quali sono stati riaffidati. Nessuno ha mentito o ha provato a sottrarsi. Anzi, i diciottenni si sono scusati. La comitiva era formata da ragazzi e ragazze che studiano in scuole diverse e che abitano in più quartieri della Capitale, alcuni si erano appena conosciuti. Si erano incontrati qualche ora prima in Centro dove avevano passeggiato tra le vetrine di via dei Condotti e i giardini del Pincio, in passato teatro di risse e rapine tra giovanissimi. Poi l’idea: «Facciamo una festa al Parco degli Acquedotti, questa è l’ultima domenica veramente libera prima che le lezioni a scuola ricomincino». Il compito di acquistare gli alcolici è stato assegnato ai diciottenni, gli altri hanno partecipato alle spese. Ma per la quindicenne tutto quell’alcol, per poco non è stato fatale.
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