La dinamica del branco e ora il rischio processo per furto, minacce, percosse e lesioni. Tutti ragazzi, residenti nella zona di viale Marconi, che per mesi hanno spadroneggiato rubacchiando in un negozio di alimentari gestito da un bengalese e portando via caramelle, biscotti e gelati. Ma anche attaccando un clochard indiano, lanciandogli addosso immondizia; vessando tre ragazze minorenni per il branco facenti parte della comunità Lgbt, o, ancora, picchiando un quattordicenne così, senza un reale motivo.
E mancano ancora i più piccoli: 10 e 11 anni e quindi non individuati. C’era anche una chat di gruppo - “Anundo gang’s” - usata dalla gang per avvisarsi della presenza di polizia e carabinieri in modo tale da eludere i controlli La richiesta di rinvio a giudizio per ora riguarda solo il furto nel negozio di alimentari in via Blaserna e il pestaggio del clochard indiano. Per le lesioni e le minacce alle tre ragazze, il fascicolo è aperto con l’aggravante della discriminazione. Le vittime hanno riconosciuto gli aggressori ma al momento non risultano ancora indagati. Così come per le botte rifilate al quattordicenne: inchiesta aperta. Secondo i legali degli accusati - Giuseppe Mucciolo, Valerio Vitale, Luca Pallotta, Francesca Roccadoro e Francesco Tabocchini, «si tratta di una vicenda sicuramente spiacevole ma non certo di criminalità giovanile. Sono ragazzi, figli di persone perbene. Singolarmente sono timidi ed educati. Probabilmente, lo stare in gruppo potrebbe aver generato un malsano senso di arroganza. Sono davvero pentiti».
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