Tifoso romanista disabile picchiato da agenti austriaci: rissa a fine gara a Salisburgo

Ammanettato il figlio 16enne che ha cercato di aiutarlo: i video sui social

Sabato 18 Febbraio 2023 di Gianluca Lengua
Salisburgo, rissa a fine gara: tifoso romanista disabile picchiato da agenti austriaci

Tensioni al termine della partita tra Salisburgo e Roma tra alcuni tifosi giallorossi e la polizia austriaca. Alla fine del match d'andata dei play-off di Europa League è scattata una carica delle forze dell'ordine che ha coinvolto una persona presente allo stadio invalida al 100% assieme a suo figlio minorenne di 16 anni. Il tutto si è consumato nel piazzale antistante la Red Bull Arena, a far scattare la carica alcuni tifosi che hanno cominciato a battere sui vetri di una navetta che fa la spola tra la Red Bull Arena e il parcheggio di scambio dove vengono lasciati i mezzi privati durante la partita. Probabilmente l'intento era di far riaprire le porte per salire sul bus e raggiungere il prima possibile le auto per tornare in Italia. Il tutto è durato pochi istanti: la polizia ha cercato di disperdere la folla e nel parapiglia generale ha pestato il tifoso disabile con tanto di stampelle.

Quando il figlio si è accorto che il padre era in difficoltà, ha provato a raggiungerlo per aiutarlo ma le forze dell'ordine lo hanno immobilizzato e ammanettato a una recinzione di metallo vicino.

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NESSUN REFERTO
L'uomo ha perso i sensi per qualche minuto e successivamente è stato portato in ospedale. Il giovane, invece, è stato accompagnato nell'ufficio di polizia all'interno dell'impianto e alcuni funzionari lo hanno ascoltato assieme ad un avvocato austriaco. Il padre è stato dimesso a tarda notte (non gli sono stati forniti i referti medici) ed è andato a recuperare il figlio che intanto era stato rilasciato. I due hanno dormito in hotel e la mattina successiva sono partiti per rientrare a Roma dove sono arrivati nel tardo pomeriggio di ieri. Per tutta la notte i famigliari hanno cercato di mettersi in contatto con il consolato austriaco, ci sono riusciti in mattinata e gli è stata fornita piena assistenza. Nelle prossime ore entrambi potrebbero recarsi in un ospedale della Capitale per certificare i danni fisici inflitti dalla polizia e non è escluso che possano procedere con una denuncia. Un episodio che non ha nulla a che vedere con i recenti scontri avvenuti tra gli ultras di Roma e Napoli sull'autostrada A1 o con l'aggressione a piazza Mancini a uno storico gruppo della Curva Sud. Quello avvenuto nella notte di Salisburgo è un fatto isolato, presente sul posto anche il personale della Digos che in questi casi assolve a una funzione di tutela e garanzia verso eventuali fermati e arrestati italiani.

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L'APPELLO
L'uomo attraverso il suo profilo Instagram ha chiesto pubblicamente ai suoi follower di inviargli dei video dell'accaduto: «Ragazzi vi chiedo un favore, dopo la partita sicuramente qualcuno ha visto la carica delle guardie davanti le navette e il conseguente pestaggio nei confronti miei, di mio figlio e di altre persone. Mi hanno portato via in ambulanza, cortesemente mi hanno detto che qualcuno faceva dei video, chi li trova me li mandi in privato», è l'appello che si legge su una storia. I follower hanno risposto e i video sono cominciati a circolare in rete, in uno si vede l'uomo steso a terra che viene trascinato prima dai poliziotti e poi spostato su una barella da alcuni paramedici. «Spero che respiri», si sente dire da un tifoso che ha assistito alla scena. Poco distante il figlio ammanettato a una recinzione con intorno tre poliziotti austriaci. In un altro si vede il cordone formato dalle forze dell'ordine per allontanare le persone che avrebbero voluto avvicinarsi alla scena: «Ma che fate?», si sente dire da alcuni tifosi presenti sul posto. È circolata anche una foto della vittima in ospedale stesa in barella con una mascherina e un collare cervicale. Il figlio, invece, avrebbe dei forti dolori al collo e delle escoriazioni alla schiena. Ad assistere la famiglia l'avvocato Lorenzo Contucci che ha fornito il recapito di un avvocato austriaco che potesse tutelare padre e figlio: «È indecente che non ci siano delle persone nelle partite internazionali che parlino due lingue e tutelino i tifosi in trasferta».
 

Ultimo aggiornamento: 07:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA