Il Green pass per locali, viaggi ed eventi non c’è ancora, ma già si nota un primo effetto traino sui vaccini: negli ultimi dieci giorni, da quando si è alzato il battage sul lasciapassare per gli immunizzati, la Regione Lazio ha registrato 170mila nuove prenotazioni. In controtendenza rispetto al flusso di fine giugno-primi di luglio, quando l’onda lunga della caccia alla dose si era via via affievolita. «Siamo in linea con gli aumenti registrati in Francia, in rapporto alla popolazione; abbiamo circa 170mila nuove prenotazioni», commenta Alessio D’Amato, l’assessore alla Sanità di Zingaretti, tra i sostenitori della linea green-pass-per-tutto. «Per raggiungere l’obiettivo dell’immunità di gregge – continua l’assessore - è indispensabile vaccinare le fasce di popolazione più giovani.
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I 50ENNI
I medici di base lamentano però di non avere abbastanza fiale per le punture. «C’è un problema di forniture, di nuovo – racconta Giampiero Pirro, dottore di famiglia a Portonaccio e responsabile comunicazione della Fimmg (Federazione medici di medicina generale) – Abbiamo scorte per i richiami, ma mancano per le prime dosi. Così diventa complicato portare avanti il compito che ci era stato assegnato: convincere a vaccinarsi chi non è ancora protetto, soprattutto i 50-60enni reticenti, i più a rischio ricovero». Nella fascia 60-69 anni, il 12% non ha mai ricevuto nemmeno una dose. Nella fascia dei 50-59enni è il 20%.