Il gran finale, salvo sorprese, andrà in scena a Tor Bella Monaca: simbolo di quella periferia che cinque anni fa aveva abbracciato l’onda M5S e che, oggi, può diventare decisiva per la scalata di Enrico Michetti al colle capitolino.
Enrico Michetti, il tour
Da Monte Sacro alla Magliana, dal Tuscolano a Boccea, Michetti continuerà nei prossimi giorni a passeggiare nelle periferie per incontrare i cittadini. Con una possibile visita anche all’area del ponte di Ferro - tra Ostiense e Marconi - che giocoforza sarà una delle priorità della nuova amministrazione. Stamattina, intanto, il candidato di centrodestra incontrerà Virginia Raggi: con la sindaca uscente si vedrà per un caffè a Palazzo Senatorio. Un modo anche per strizzare l’occhio a quella parte di elettorato grillino poco propensa a schierarsi con il Pd che, insieme ai cittadini che domenica e lunedì scorsi hanno votato per Carlo Calenda, potrebbero diventare l’ago della bilancia del ballottaggio.
L’appello
Dal centrodestra ci si rivolge anche ai tanti calabresi che vivono nella Capitale. Ieri l’incontro tra Michetti e il neo presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto. «Mi fa molto piacere che il presidente Occhiuto sostenga la mia candidatura - sottolinea l’avvocato - Credo che con l’aiuto dei calabresi di Roma riusciremo a invertire la rotta, la rimetteremo in pista ripulendo la città e facendo in modo che torni a essere dignitosa, vivibile, sicura ed efficiente». A infondere ottimismo per il risultato del centrodestra arriva anche Gianni Alemanno: «Al secondo turno Michetti ce la può tranquillamente fare - sostiene l’ex sindaco, a margine di un convegno al Tempio di Adriano - Tutto è legato al rapporto diretto che lui riesce a creare con il popolo. Ha un grado di empatia e amore popolare che, obiettivamente, Gualtieri si sogna».