Armato di coltello si era intrufolato in pieno giorno l'11 maggio dell'anno scorso nella mensa di una scuola per l'infanzia, l'Istituto religioso Santa Chiara, al Torrino, e aveva minacciato la cuoca puntandole l'arma alla gola.
«È stata una violenza assoluta - ha sottolineato il pm nel corso della requisitoria - Si è passati dalla rapina allo stupro con una facilità e una spietatezza assurda. È inutile ribadire che si tratta di un fatto gravissimo, avvenuto in una scuola frequentata da bambini piccolissimi». La Procura contesta all'imputato la violenza sessuale aggravata, la rapina e la detenzione di armi atti a offendere. Ora il 27enne è detenuto nel carcere di Velletri.
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Secondo quanto ricostruiscono i pm, l'imputato era entrato di nascosto nella mensa dell'asilo, con sede al civico 90 di via Caterina Troiani, in tarda mattinata. Dentro aveva trovato la cuoca: l'avrebbe sorpresa mentre era a lavoro e, puntandole un coltello alla gola, l'avrebbe minacciata: «Zitta, sennò ti ammazzo». Poi, in base a quanto si legge nel capo d'imputazione, «aveva costretto la vittima a seguirlo dentro lo spogliatoio». Dopo pochi minuti avrebbe chiesto alla cuoca di cercare del denaro nella sua borsa, facendosi consegnare tutto quello che aveva: appena 60 euro. Con la stessa violenza avrebbe ordinato alla donna di togliersi i vestiti e, dopo averle coperto il volto con un asciugamano, l'avrebbe spinta con la forza contro il muro dello stanzino per poi costringerla a subire un rapporto sessuale e fuggire via. Due mesi dopo era stato incastrato da un'impronta lasciata su una bottiglia di liquore abbandonata in un capanno vicino alla scuola. I poliziotti della Squadra Mobile e del commissariato di Spinaceto avevano poi eseguito l'ordinanza di custodia cautelare in carcere. La sentenza è attesa a novembre prossimo.
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