«La percentuale dei positivi tra gli stranieri è in crescita», racconta Enrico Di Rosa, il direttore del Sisp (Servizio di Igiene e Sanità pubblica) dell’Asl Roma 1. «Mentre i contagi a livello generale continuano a calare, ormai nel Lazio siamo sotto ai 150 positivi giornalieri, tra gli stranieri questa flessione è molto meno marcata, anzi».
Come si spiega? È un mix di fattori, spiega sempre Di Rosa, il manager che coordina l’attività di tracciamento nella Roma 1. «In alcune comunità c’è una copertura vaccinale molto bassa, anche per motivi indipendenti dalla volontà dei singoli: pensiamo a chi è irregolare. Non ha modo di avere la tessera sanitaria e non può prenotare il vaccino». C’è anche un problema di costi: «Non tutti possono permettersi un tampone rapido dal privato, anche se c’è la tariffa calmierata a 22 euro», conclude Di Rosa. «In alcuni casi, quando interveniamo con i test molecolari - confida un esperto del contact tracing della Roma 2 - è tardi, il virus si è già moltiplicato».
Il sequenzimetro
Analizzare i paesi d’origine dei contagiati aiuta a decifrare l’evolversi delle varianti. Nel Lazio ormai da 4 mesi è in netta prevalenza la mutazione inglese, ma nelle ultime settimane è in risalita la brasiliana: su 10 tamponi casuali analizzati dall’Asl Roma 3, in 3 casi è stata trovata traccia della sudamericana. Con l’assottigliarsi del numero dei positivi, tutti i distretti sanitari hanno rafforzato le attività di tracciamento, molto più complicato da gestire (per non dire impossibile) quando il bollettino giornaliero segnava 1.000 o 2.000 casi. Ora invece c’è la possibilità di approfondire, di mettere sotto sorveglianza tutti i contatti stretti di chi si è infettato. E la richiesta di sequenziare una sospetta variante scatta anche per mini-cluster di 4-5 positivi, mentre prima si spediva il campione al laboratorio dello Spallanzani solo in presenza di grandi focolai (20-30 contagiati) o in presenza di un link diretto con l’estero. Adesso le regole sono cambiate. Per inseguire le mutazioni del Covid che insidiano la copertura dei vaccini.
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