Si sono armati di pazienza, tanta pazienza, ramazza e telefonini gli abitanti di Monti.
Roma, assedio dei bus turistici: ma la stretta del Comune ci sarà solo dopo l'estate https://t.co/VAFkRuLDXz
— Il Messaggero (@ilmessaggeroit) June 7, 2022
Il tutto nella speranza di sensibilizzare le istituzioni per «risolvere un problema, dove al momento non si vedono soluzioni». Il Campidoglio, dopo aver avviato un’apposita cabina di regia, lavora per superare la crisi che tocca tutta Roma. Ieri il sindaco Gualtieri ha annunciato che, dopo le 155 assunzioni di spazzini attese per giugno in Ama, «ne vogliamo 500 in più. Tra graduatorie che scorreranno e altri meccanismi arriveremo a 650. E da giugno raddoppieremo le ditte per le Und. Se necessario, anche usando i poteri commissariali». Ma dell’ultima mini emergenza dei rifiuti Monti resta l’emblema. Anzi, il paradigma. Nel rione è partita una sperimentazione per togliere dalla strada gli antiestetici cassonetti e per fare il porta a porta a domicilio. Ma il nuovo sistema, basato anche su piazzole per quei palazzi che non hanno cortili dove collocare i secchi, va migliorato. È mèta di movida, perché qui si alternano trattorie, bar, ristoranti etnici e fusion, pizzerie al taglio ed enoteche. Con l’Ama che, nonostante tre turni di raccolta, talvolta non ritira i loro rifiuti. È approdo continuo di turisti visto che i bed&breakfast superano le case dei residenti. È un dedalo di stradine e vicoli stretti dove i camion della municipalizzata fanno fatica a passare e dove, tra tanti punti ciechi e dislivelli, i miasmi diventano più acri e penetranti. Eppoi i cestini sono rari. Risultato? Largo Corrado Ricci, che affaccia sui Fori Imperiali, di notte è una discarica a cielo aperto; i marciapiedi di via dei Serpenti sono occupati dai bidoncini; la fontana dei Catecumeni in piazza Madonna dei Monti è circondata da un tappeto di bottiglie e cartacce.
Brutte sorprese sotto casa
Non lontano da lì abita Barone. «La soglia del mio palazzo ogni sera diventa una panchina dove la gente beve vino o birra. La mattina trovo tante bottiglie lì o nelle fioriere. Appena posso, prendo una scopa e mi infilo i guanti e pulisco. Ma non sono il solo nel rione a farlo». Il comitato Monti vede assieme una sessantina di persone. È nato due anni fa quando le emergenze erano le troppe pedane per tavolini montate dai locali, l’impossibilità a trovare parcheggio o gli schiamazzi fino a tarda notte della Movida. Adesso c’è il problema dei rifiuti. «Molti residenti - conclude Barone - vorrebbero anche il ritorno dei cassonetti in strada, non sapendo dove buttare i sacchetti. Non pensiamo, non vogliamo sostituirci ai netturbini o ai vigili, quando andiamo in giro a cercare i rifiuti per segnalarli alle autorità competenti. Che poi - parlo soprattutto della polizia locale - è impossibile raggiungere la sera. Cioè quando scoppiano i problemi e si dovrebbe intervenire».