Ama dà il via libera all’acquisto dei terreni di Santa Palomba dove sorgerà il futuro termovalorizzatore. Un altro (piccolo) passo avanti verso l’impianto che brucerà 600 mila tonnellate all’anno di spazzatura indifferenziata per creare energia e calore. L’obiettivo di Roberto Gualtieri resta sempre quello di far partire il termovalorizzatore, o almeno la sua prima linea, entro il 2025, anno del Giubileo.
I TEMPI
Adesso manca soltanto il via libera dell’assemblea dei soci di Ama (il Campidoglio) per formalizzare l’operazione. Intanto anche il Comune va avanti nelle procedure per avviare la costruzione dell’impianto. Entro fine ottobre e inizio novembre vuole concludere la Vas (la valutazione ambientale strategica) del piano dei rifiuti che Gualtieri ha scritto come commissario e che proprio i poteri speciali gli consentiranno di chiudere in tempo breve. A metà del prossimo mese l’atto più atteso: la manifestazione d’interesse con la quale l’amministrazione chiederà alle aziende del settore sia di costruire e gestire il futuro impianto sia di garantire nei prossimi tre anni lo smaltimento dei rifiuti della Capitale. Cioè, chi vuole entrare in questo business dovrà prendersi anche la spazzatura di Roma. L’importo dei lavori è almeno di 600-700 milioni di euro, tutti a carico del privato che li recupererà attraverso la tariffa pagata dal Comune per bruciare l’indifferenziato. Le aziende hanno tre mesi per candidarsi, il Comune tre mesi per scegliere il progetto migliore al quale tutti dovranno adeguarsi, quindi si farà una rapida gara per assegnare la costruzione e la gestione dell’opera. In teoria questo iter (al netto di ricorsi) dovrebbe concludersi entro il 2023. Da quel momento partirà una corsa contro il tempo per sistemare i terreni di Santa Palomba, migliorare la viabilità (oggi insufficiente) e provare ad aprire almeno la prima linea del termovalorizzatore entro l’inizio del 2025, a Giubileo in corso. Per vedere tutto l’impianto interamente a regime si dovrà aspettare almeno il 2027.