Roma, manuale gender, retromarcia del provveditorato. E il San Camillo e la Regione prendono le distanze

Mercoledì 19 Maggio 2021 di Francesco Pacifico
Roma, manuale gender, retromarcia del provveditorato. E il San Camillo e la Regione prendono le distanze

Retromarcia del provveditorato sul manuale per le scuole sulle tematiche gender, con la Regione che prende le distanze da questa operazione. Quindi stop alle le linee guida, già iniziate a distribuire negli istituti, «sulle strategie di intervento e promozione del benessere dei bambini e degli adolescenti con varianza di genere».

Cancellato anche il webinar Le diverse sfumature dell'identità di genere e dell'orientamento sessuale, per i docenti previsto il 9 settembre. Restano le polemiche e lo scambio di accuse tra gli enti coinvolti: il ministero dell'Istruzione attraverso l'Ufficio scolastico regionale, la Regione e l'Ospedale San Camillo. Lunedì, del resto, erano già arrivate (da alcuni genitori) le prime contestazioni, quando si era saputo che il provveditorato, con una circolare, aveva rilanciato il webinar e la campagna su come gestire a scuola la transizione di genere dei ragazzi. Tutto - evento e manuale - che sembrava essere targato San Camillo e Regione.

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Inchiesta interna


Ora - a partire dal ministero della Salute, che potrebbe aprire un'indagine interna - si vuole capire che cosa è successo. Di sicuro, un'associazione di psicologi che collabora con il San Camillo sui pazienti che iniziano il percorso del cambio di genere - l'istituto Metafora e il Centro Ricerca e Terapia della Famiglia, del Bambino e dell'adolescente-Saifip - ha inviato all'ufficio scolastico la locandina del webinar e il manuale con le linee guida. E, secondo quanto trapela dal provveditorato, la funzionaria che ha ricevuto il materiale, vedendo sulla documentazione il bollino della Regione e dell'ospedale, si sarebbe tranquillizzata sulla scientificità dell'operazione, dando il suo ok alla circolare inviata alle scuola per promuovere la campagna e l'evento. Il tema, si sa, è molto sentito: il presidente Mattarella ha sottolineato la necessità di lavorare contro le discriminazione, mentre a Roma c'è già una scuola - il liceo artistico - che ha già introdotto un apposito regolamento. Poi sono scoppiate le polemiche. E Francesca Milito, direttrice amministrativa del San Camillo, ha subito chiesto alla Regione di diramare una nota per annunciare che «non siamo stati assolutamente coinvolti nell'iniziativa» e per «diffidare l'associazione a utilizzare il nostro nome» sia per il webinar sia per il manuale.

A sua volta l'assessore alla Sanità, Alessio D'Amato, ha rincarato la dose: «Non esiste alcuna linea guida regionale sulla varianza di genere. Non può emanarle un'azienda ospedaliera, sono documenti di carattere nazionale o regionale». Ha provato a metterci una pezza l'ufficio scolastico regionale: «La fiducia nel pedigree del documento - ha spiegato il direttore Rocco Pinneri - non può che essere incrinata dal fatto di aver appreso che l'estensore avrebbe un'affiliazione scientifica diversa da quella che era stata rappresentata a questo Ufficio. Per questo motivo, il documento è ritirato e il corso di formazione è sospeso.

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Non poche critiche al provveditorato. Secondo il sottosegretario all'Istruzione, Rossano Sasso, «si è prodotto in un' inaccettabile apertura sulla questione relativa all'identità di genere». D'Amato si è detto sorpreso dell'assenza di controlli e «di come sia stata possibile la successiva diffusione alle scuole da parte dell'Ufficio Regionale». Conclude Mario Rusconi, presidente dell'associazione presidi del Lazio: «Questi temi vanno trattati con argomenti scientifici ed è giusto farlo. Ma sconvolge la leggerezza, con la quale è stata gestita questa faccenda».
 

Ultimo aggiornamento: 17:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA