Sette classi in quarantena (cinque solo alle elementari) e decine di bambini contagiati. Villa Flaminia, prestigioso istituto privato nel cuore del Flaminio a Roma, corre ai ripari. E visto il crescente numero di casi, attiva la Dad in via precauzionale per tutti quei genitori che vogliono tenersi i propri figli a casa.
Scuola a Roma, boom di contagi dopo le feste e gli sport: allarme dei presidi
Il focolaio
La situazione dei contagi negli istituti di Roma sta diventando preoccupante. «La nostra scuola - spiega ancora il direttore della scuola che ha alunni vip, dal figlio della Arcuri a quella di Caterina Balivo- fino al giorno dell'Immacolata, è stata quasi sempre in presenza e già questo è stato un grande risultato. In questa settimana, soprattutto alla Primaria, abbiamo dovuto fronteggiare situazioni impreviste. Sono state chiuse cinque classi e da oggi, gli alunni delle classi in quarantena hanno appuntamento per il tampone di fine isolamento. Nella Scuola Media al momento abbiamo una classe in quarantena e una in sorveglianza screening. Nella Scuola dell’Infanzia, sempre in questa settimana, è stata messa in quarantena una classe, anche essa a fine settimana termina il periodo di isolamento. Al Liceo, invece, tutte le classi sono attualmente in presenza».
L'appello ai genitori: «Basta feste»
La situazione dei contagi nell'istituto di 50 mila metri quadrati che conta classi dalla materna alle superiori, è diventata infatti sempre più allarmante. Tanto da spingere il direttore ad inviare una circolare alle famiglie già a metà novembre. L'appello rivolto ai genitori era quello di «non fare finta di niente e assumere un atteggiamento più responsabile, chiedendo di limitare feste tra ragazzi e uscite pomeridiane». «All’interno dell’Istituto, durante l’orario scolastico, gli alunni sono guidati coscienziosamente a rispettare le norme igienico sanitarie e, posso affermare con sicurezza, sono veramente ligi. Ma, noi adulti, stiamo adoperandoci affinché i nostri ragazzi possano continuare ad usufruire della scuola tutti i giorni? Le continue feste tra studenti e anche tra genitori, le uscite di gruppo dei giovani, gli incontri pomeridiani tra bambini, anche di classi diverse, gli assembramenti nel cortile della scuola al termine delle lezioni, i pranzi fuori e le cene… possono minare la serenità scolastica. . Facciamo in modo che non si ripercuota sul nostro cammino scolastico».
Un appello che, a quanto pare, non è servito abbastanza. I casi di Covid sono cresciuti in maniera esponenziale con classi decimate e decine di bimbi in quarantena. «Quello che mi rammarica e che fa dispiacere me e i miei colleghi che stiamo facendo dei veri miracoli nel portare avanti la didattica in presenza - scrive ancora il direttore - è che devo constatare che probabilmente ancora non abbiamo capito la gravità e la precarietà del periodo che stiamo vivendo. Chi ci rimette di più sono i nostri bambini. Ripetutamente ho invitato, esclusivamente per il bene dei piccoli studenti, a non esporsi con assembramenti fuori dall’orario scolastico e soprattutto in luoghi chiusi coinvolgendo alunni di più classi. A volte mi sento anche in difficoltà a consigliare continuamente di essere oculati e attenti, ma, fatto sta, che basta poco per mettere a rischio un’intera scuola».
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