Sono meno di 50 i laboratori specializzati che processano i tamponi per individuare il Covid, troppo pochi per il carico da sostenere in questi mesi.
L'allarme arriva da Maurizio Sanguinetti, presidente della Società europea di microbiologia clinica e malattie infettive e Direttore del Dipartimento di Scienze di Laboratorio e Infettivologiche, del Policlinico Gemelli di Roma durante un convegno di Fondazione Menarini. «Per incrementare diagnosi rapide ed efficaci serve ora più che mai aumentare il numero dei laboratori di microbiologia autonomi e specifici sul territorio e costruire l'alleanza con i medici di famiglia per l'interpretazione dei casi dubbi». Il test molecolare resta la prova principe per individuare se il virus è presente o no.
Ma, se all'inizio della pandemia il problema principale era la mancanza di reagenti oggi è che la diagnostica microbiologica è centralizzata, solo nei grandi ospedali. «Il modello da seguire - suggerisce Sanguinetti - è quello della Corea del Sud, con un'ampia rete di laboratori su tutto il territorio. Da noi, negli ultimi quindi anni, i laboratori hanno perso dal 25 al 30% del personale e non hanno ricevuto adeguati finanziamenti».