Da stanotte il coprifuoco si accorcia: il blocco degli spostamenti notturni scivola alle ore 23. E i vigili urbani, dicono in Campidoglio, saranno molto meno tolleranti con chi sgarra. Spiega Paolo Ferrara, il delegato alla Polizia locale della Città metropolitana di Roma: «Fino a oggi c’è stata una certa flessibilità.
Sanzioni salate
I gestori di ristoranti e bar naturalmente sperano ancora in un po’ d’indulgenza, che si continui a chiudere un occhio sui ritardi minimi: «Non si può stare a cena fuori con i minuti contati». Ma la linea più rigorista di Palazzo Senatorio combacia con quanto detto dal Comando generale della Municipale ai vigili che saranno impegnati nei controlli a partire da stasera: con le lancette del “tutti a casa” spostate in avanti di un’ora, i margini per rientrare al proprio indirizzo di residenza prima del gong ci sono, quindi chi si attarda rischia la multa. Un minimo di flessibilità, riprende il delegato alla Polizia locale, «rimarrà, perché un imprevisto può sempre capitare. Ma è un imprevisto che va dimostrato. Restare in giro fino alle 11 e mezza è un’altra cosa. In quel caso scatta la sanzione». Sorvegliato speciale, il Centro storico, soprattutto i rioni della movida che già nelle ultime settimane, dall’ora dell’aperitivo in poi, si sono ripopolati di ragazzi in cerca di spritz e birre al tavolino, passatempi negati ai tempi delle zone rosse e arancioni. «Durante i controlli saremo rigorosi, terremo d’occhio principalmente le attività di somministrazione, quindi pub e locali, tutto parte da lì», spiega Donatella Scafati, appena nominata comandante del I Gruppo dei caschi bianchi. Le pattuglie, prosegue, saranno in strada stanotte e saranno rafforzate nel fine settimana, quando in tutta la città, solo per i controlli serali e notturni, verranno impiegati oltre 300 uomini. «In Centro stiamo predisponendo postazioni fisse a Fontana di Trevi, a piazza Navona, piazza di Spagna, a Colle Oppio e a piazza Vittorio - racconta ancora Scafati - Altre unità mobili presidieranno Campo de’ Fiori e Trastevere, le zone più “calde”, sempre concentrandosi su pub e locali vari».
I ristoratori
I ristoratori, come detto, si augurano che un po’ di tolleranza rimanga. «Speriamo che nessuno stia col fucile puntato alle 22.59 - dice Valter Giammaria, il presidente della Confesercenti di Roma - nessun locale pretende di rimanere aperto fino a mezzanotte, ma un po’ di flessibilità ce l’aspettiamo sempre, pure con lo slittamento». Fino a oggi com’è andata? «È stata dura. Almeno un terzo dei clienti nemmeno si presentava al ristorante sapendo di dover mangiare guardando l’orologio. La cena fuori è soprattutto un momento di relax, un piacere. E invece ogni volta chi si accomodava al tavolo, appena seduto, già doveva fare i calcoli: quanto ci metto per tornare? Così, che piacere è?».