Rinunciare al lavoro per un viaggio "assurdo". Loredana Merlo, 48 anni, è una dei tanti pendolari del Lazio. Prende il treno da Manziana per arrivare a Roma tutti i giorni. «Ho sopportato neve, nubifragi e ritardi.
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Per questo la Merlo ha preso una decisione: «Ora non ho scelta. Ho cercato mezzi alternativi, ho perso tempo e salute. Lascio il mio posto da pendolare e mi metto in aspettativa non retribuita, nonostante paghi quasi 500 euro l’anno di abbonamento. Aspetto finché il servizio non tornerà normale senza sentirmi presa in giro da un’azienda che ci tratta come pedine». Intanto si è rivolta a uno studio legale per intentare una causa contro Trenitalia e chiedere risarcimenti per i danni subiti. «Non lo faccio per me, io mi sento una privilegiata, i miei datori di lavoro sono compresivi. Ma sono centinaia i cittadini che rischiano di perdere il posto. Spero che il mio percorso possa aiutare altri».
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