Due o tre treni vanno “in infermeria” e la linea B della metropolitana, anche oggi come negli ultimi sette/dieci giorni, va nuovamente nel caos: rallentamenti che ormai si attestano ben oltre i 15 minuti sfiorando, in alcuni momenti, anche la mezz'ora.
Passeggeri infuriati e foto sui social che rendono il panorama dell’affollamento delle banchine nelle stazioni indegne anche per il terzo mondo.
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Su carta, spiegano informalmente da Atac, in questo periodo sulla metro B è previsto un parco convogli di 18 treni che possono arrivare al massimo a 21 nei giorni migliori.
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Da giorni, poi, ad aggravare questo stato delle cose ci si sono messe anche le rotture di altri convogli. Per cui, da una settimana, al massimo Atac, raschiando il fondo del barile, riesce a mettere in campo una quindicina di treni: che più o meno corrisponde alla metà della flotta Atac per la linea B. Treni che, però, oggi dovrebbero essere scesi addirittura a 12, almeno stando a quanto filtra dal Campidoglio.
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Alla fine, quindi, ammesso che da un capolinea il treno parta effettivamente vuoto, già alla fermata successiva si riempie e rallenta ancor di più i tempi di percorrenza in un domino perverso: più gente nei vagoni, più minuti servono per far salire e scendere i passeggeri e ripartire in sicurezza. Accumulando, quindi, stazione dopo stazione, sempre più ritardo, rallentando tutta la linea e facendo riempire le banchine di persone in attesa.
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