Roma, droga venduta sui social: un QR Code per gli "ordini", poi la sostanza inviata tramite pacco postale

finire in manette in viale di Torre Maura, alla periferia est della Capitale, quattro romani, tutti con precedenti, al termine di un'indagine della polizia di Stato

Lunedì 22 Gennaio 2024 di Federica Pozzi
Roma, droga venduta sui social: un QR Code per gli "ordini" , poi la sostanza inviata tramite pacco postale

Un giro di droga che passava su un canale Telegram, con tanto di Qr Code stampato sulle confezioni di stupefacenti per pubblicizzare quindi raggiungere più facilmente l'app e visionare il catalogo illegale. A finire in manette in viale di Torre Maura, alla periferia est della Capitale, quattro romani, tutti con precedenti, al termine di un'indagine della polizia di Stato. I quattro dovranno ora rispondere davanti ai giudici dell'accusa di detenzione ai fini di spaccio in concorso. In loro possesso sono stati rinvenuti oltre sei chili di hashish e decine di sigarette elettroniche contenenti thc (il principio attivo di marijuana e hashish), di cui hanno provato a disfarsi, invano, lanciandoli dal settimo piano di una palazzina.

L'OPERAZIONE

Gli agenti del commissariato Appio stavano seguendo i quattro pregiudicati già da tempo, ma l'operazione è scattata quando uno dei quattro è arrivato a bordo del suo taxi in viale di Torre Maura, dove si è fermato come se fosse in attesa di qualcuno.

Un sospetto che è stato confermato poco dopo, nel momento in cui è arrivato un altro dei quattro indagati, salito a bordo del veicolo che, dopo il suo ingresso, ha percorso pochi metri, per poi fermarsi di nuovo. A quel punto - sempre sotto gli occhi degli inquirenti - sono stati raggiunti da una terza persona con in mano una busta di colore nero (all'interno della quale gli agenti hanno più tardi trovato un chilo di hashish e sigarette elettroniche al thc, che può arrivare a dare gli stessi effetti di uno spinello). Quando le due persone a bordo del taxi sono scese, entrando in un edificio, la polizia ha fermato il proprietario del mezzo, recuperando la busta nera all'interno dell'auto.

IL PALAZZO

Intanto alcuni agenti si erano posizionati nelle scale condominiali del palazzo in cui i due sospettati erano entrati e altri poliziotti avevano circondato lo stabile, tenendo sotto controllo le finestre. Proprio da queste, sentendosi braccati una volta viste le forze dell'ordine che circondavano l'edificio, i tre uomini (due dei quali appena entrati e uno che stava già dentro) hanno tentato di disfarsi della droga, lanciando uno scatolone con oltre sei chili di sostanze stupefacenti dal settimo piano. Recuperato il pesante oggetto, gli agenti hanno scoperto che al suo interno c'erano 58 panetti di hashish per un peso di quasi sei chili, oltre a 35 "svapo pen" contenenti cannabis, 20 buste gialle per le spedizioni postali, 3 bilancini di precisione e altri frammenti di hashish, che è stato trovato anche nel corso della perquisizione dell'appartamento.

LE INDAGINI

Durante le indagini è emerso che le etichette poste sulle confezioni dei panetti di hashish, rinvenuti sia a bordo del taxi che nello scatolone, riportavano lo stesso Qr Code che, scannerizzato, apriva un canale dell'applicazione di messaggistica Telegram dove veniva pubblicizzata la vendita di varie sostanze stupefacenti. Inoltre, da uno dei cellulari sequestrati, è emersa un'attività di spaccio eseguito a mezzo web, con tanto di spedizioni di stupefacenti su tutto il territorio nazionale. I quattro sono stati così arrestati con l'accusa di detenzione, in concorso, ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Intanto proseguono le indagini della polizia Postale per rintracciare gli acquirenti e per stabilire se l'app venisse utilizzata dai venditori per acquistare anche grandi quantità di droga o se, al contrario, se ne servissero soltanto per la vendita.

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