La Città Eterna sempre più meta di set cinematografici.
Roma, ciak all'Eur per "72 ore" e il quartiere si riempie di star
Analizza la sceneggiatura con Luminelli: regista che nella vita è anche architetto. Ed ecco un altro interprete: Blas Roca-Rey, in maglia color ghiaccio e caldo giaccone. Si prende una pausa e ride con i cameramen. E catalizzano l’attenzione dei fan, che nel frattempo si sono assiepati sulla strada, i giovani attori Giuseppe Klaebisch, in chiodo nero su t-shirt bianca, e la bruna Magdalena Lucca, in stilosa giacca scura. Nel film appare inoltre la fascinosa Corinne Cléry, in taglio sbarazzino: si copre con uno scialle rosso sgargiante per arginare i rigori delle prime ore dell’alba. Poi sfoggia una bella giacca, sempre scarlatta, su blusa fantasia.
Si prosegue con gli allestimenti. Ci sono anche Debora Caprioglio, in lungo completo beige, e Beppe Convertini, che si fa aggiustare il look prima di girare. Luminelli, sempre molto puntiglioso, illustra a tutti i colleghi i vari dettagli giornalieri in agenda, con dovizia di particolari. «La pellicola - ricorda il cineasta - ha visto la luce a Treviso con i primi ciak di novembre per poi approdare qui, dove sono coadiuvato dalla sceneggiatrice Noemi Guidi». Ed ecco quest’ultima, attentissima, aggirarsi per il set in mise rosa.
Non si perde una scena il produttore Roberto Coffa. Segue con attenzione l'ambientazione della storia di un cinquantenne (Capparoni) con una vita abbastanza irrisolta: sarà lui a coinvolgere un amico d'infanzia, Blas Roca-Rey, nel ritrovamento di una refurtiva di guerra che dapprima riescono a recuperare, per poi esserne derubati. Bottino che avrebbe dovuto risolvere i problemi economici del protagonista. Sull'onda dell'ennesima sconfitta Capparoni sarà salvato dalla suocera Corinne Clery, che assieme ad un sacerdote, Sebastiano Somma, amico di famiglia, lo toglierà dai guai.