E' un copione già visto, prima della pandemia. Ma, soprattutto, già sentito, dai residenti della zona dell'Esquilino, alle prese, in questi giorni, con la riapertura della discoteca di Spin Time.
NORME VIOLATE
Se, infatti, questa discoteca abusiva si ispira a quelle regolari, dal punto di vista della sicurezza qui vengono ignorate tutte le norme. Non solo non è previsto alcun contingentamento, ma manca anche l'indicazione delle vie di fuga, non si rispettano i divieti di fumo e c'è anche chi vende droghe leggere. Una scena già vista da chi vive intorno al palazzo, abituato ai rave fino all'alba, e che a più riprese ha tentato di far intervenire le forze dell'ordine. Memorabile un Capodanno da sold out, con diverse persone colte da malore, e la musica che ha risuonato fino all'alba. Ma a Spin Time non c'è solo questo. Perché un'altra fonte di reddito dei leader di questa occupazione Paolo Perrini e Tarzan, ovvero Andrea Alzetta è anche l'osteria, che ha riaperto in queste settimane. E anche qui, come nel bar della discoteca, nessuno scontrino fiscale: perché in questo luogo c'è la pretesa di non rispettare le leggi che le centinai di discoteche e locali pubblici della capitale devono invece seguire (pena la chiusura). «Tutto è tornato come prima dice un residente che vive a due palazzi di distanza da Spin Time Per molto tempo i ragazzi hanno fatto attenzione a non far rumore, ma ora sono di nuovo tornati ad urlare per strada e a trasformare le nostri notti in un incubo». Una polveriera, quella di Spin Time, in cui vivono centinaia di persone, che ogni mese devono anche versare un affitto mensile a chi gestisce questo spazio. Ed ecco persino una sala di registrazione e uno spazio di coworking. E così il business diventa di quelli che i movimenti di lotta per la casa puntano a tenersi stretti. Indifferenti rispetto alle norme che il governo sta varando nello specifico il decreto rave per porre un argine a chi ritiene a tutti i costi di essere al di sopra della legge.