«Se avessi risposto, se mi fossi difesa probabilmente mi avrebbero ammazzato». Caterina - la chiameremo così - è ancora provata per quello che ha vissuto. E queste furono le parole che proferì al padre, un poliziotto in servizio alla Questura di Roma, dal pronto soccorso pediatrico del policlinico Umberto I dov’era stata portata d’urgenza. Il pomeriggio del 27 gennaio scorso Caterina, appena 14 anni, è stata aggredita e picchiata selvaggiamente da tre donne fra i 20 e i 22 anni nel McDonald’s di piazza di Spagna.
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L’AGGRESSIONE
Tornando al 27 gennaio, il parapiglia iniziò poco dopo le 18. «Mia figlia - racconta oggi il padre - era lì per una festa di compleanno. Avevano avuto, lei e i suoi amici, una discussione con un uomo della sicurezza del locale perché avevano chiesto più sgabelli ma l’addetto aveva risposto che non era possibile». Una discussione finita lì, se non fosse che, sempre secondo quando riportato dall’adolescente al papà, il dipendente si sarebbe avvicinato a un altro gruppo di circa 10 persone «di nazionalità sudamericana che da quel momento hanno iniziato a guardare in maniera insistente il gruppo di mia figlia». «Che avete da guardare?», sarebbe stata questa la frase pronunciata dalla 14enne che ha acceso la miccia sfociata poi in una violenta aggressione contro di lei. «Tre ragazze si sono distaccate da quel gruppo e hanno aggredito Caterina: l’hanno buttata in terra e hanno iniziato a colpirla con diversi pugni in testa», racconta il padre. «Nessuno del personale - continua -, secondo le testimonianze, è intervenuto per aiutarla». Sul posto le volanti della polizia e il 118 che ha trasportato la 14enne al policlinico Umberto I, da cui è stata dimessa con cinque giorni di prognosi a causa di una verticalizzazione del tratto cervicale e diverse contusioni.
LE INDAGINI
Sul caso indagano ora gli agenti del commissariato Trevi. Subito sono partite le denunce, che sono state poi integrate quando Caterina, sui social, ha riconosciuto almeno una delle tre ragazze che l’hanno aggredita. «Vedremo anche come comportarci nei confronti del fast food perché la telecamera interna, che doveva riprendere tutto, sembra che quel giorno abbia registrato male. Quindi ci sono solo i frame di queste persone che entrano ma non ci sono immagini dell’aggressione», spiega il padre dell’adolescente.
Ma la 14enne, che ancora accusa dolori per la ferocia con cui è stata ripetutamente colpita, ha avuto la lucidità di non reagire, «altrimenti quelle mi avrebbero ammazzato», ha raccontato poco dopo essere stata trasportata in ospedale.
Alla luce di quanto accaduto il 27 gennaio, ma anche lo scorso sabato quando un ragazzo proprio in piazza di Spagna è stato rapinato e picchiato da un gruppo di coetanei, il prossimo Comitato di ordine pubblico e sicurezza che si terrà domani, potrebbe cambiare il proprio ordine del giorno puntando gli occhi sul fenomeno delle baby-gang e della violenza immotivata di piazza di Spagna e piazza Mignanelli. Luoghi in cui verranno quasi certamente incrementati i servizi di sicurezza da parte delle forze dell’ordine. Per evitare un nuovo “Pincio”: l’escalation di violenze e aggressioni fra bande e gruppi di minori che prese piede, in epoca Covid-19, dopo la fine del lockdown.