Scontro tra bus a Roma, 18 feriti. La mamma della bimba in codice rosso: «L'ho stretta forte per salvarla, temevo potesse morire»

Manuela, 32 anni, è stata ricoverata con la figlia di due mesi al Gemelli

Venerdì 5 Aprile 2024 di Federica Pozzi
Scontro tra bus a Roma, la mamma della bimba in codice rosso: «L'ho stretta forte per salvarla, temevo potesse morire»

«Ho visto la morte in faccia, ma l’unica cosa che importa è che la mia bambina stia bene», dice tra le lacrime Manuela, 32 anni, di fronte al pronto soccorso pediatrico del Policlinico Gemelli, dove è arrivata poche ore prima in ambulanza insieme alla figlia, di soli due mesi. Mamma Manuela e la sua piccola sono due delle persone coinvolte nel terribile scontro avvenuto ieri poco dopo le tredici, in via Cesare Castiglioni, in prossimità della stazione Monte Mario, all’altezza del capolinea dei mezzi pubblici, tra un mezzo Tpl e un bus dell’Atac.

La maggior parte dei feriti, come anche mamma e figlia, erano sul Tpl numero 998, appena uscito dal capolinea. 

LO SHOCK 
«Mi ricordo che sono salita a bordo, l’autobus era fermo al capolinea, avevo mia figlia in braccio e la stavo allattando», spiega la 32enne, con gli occhi ancora gonfi per le lacrime. «La paura è stata tanta, mi sento confusa, mi fa male la testa», dice mentre esce a prendere una boccata d’aria fuori al pronto soccorso, seduta su una sedia a rotelle che spinge da sola e con il collare. La donna, anche se portata in ospedale dal 118 in codice rosso, ha riportato un trauma cranico e un colpo di frusta ma è fuori pericolo. Nessun trauma invece è stato fortunatamente riportato dalla neonata, anche lei portata con urgenza nel nosocomio per la dinamica dell’incidente ma risultata poi negativa a tutti gli approfondimenti e tenuta in osservazione per diverse ore. «L’importante è che mia figlia stia bene, io ho dolore ovunque ma non mi importa», continua a ripetere scuotendo la testa.

IL BOATO 
«Lo schianto c’è stato subito dopo la partenza, stavo guardando mia figlia, poi un boato improvviso, tutti i vetri si sono infranti e sono caduta in avanti», racconta Manuela, il cui istinto materno ha probabilmente salvato la vita alla piccola: «L’ho stretta più forte che potevo, ho cercato in ogni modo di farle scudo con il mio corpo». La donna infatti ha istintivamente chiuso gli occhi nei pochi istanti che sono intercorsi dallo schianto alla caduta sul pavimento del mezzo. «Quando ho riaperto gli occhi non ho capito più niente, vedevo solo vetri intorno, avevo paura che la mia bambina si fosse fatta male, come prima cosa ho controllato che non avesse tagli», continua la 32enne. 

Intorno a lei una scena straziante, feriti ovunque, chi piangeva, chi urlava. «Ricordo che c’è stata una signora, una delle poche che stavano bene, che ci ha aiutate a rialzarci e ha chiamato i soccorsi». Poi la corsa in ospedale e l’attesa per sapere cosa avesse la sua bimba. 

 

Le lacrime scendono da sole sul viso di Manuela, ogni volta che ripercorre i momenti in cui ha pensato che la figlia potesse essersi ferita in modo serio. Mentre racconta l’accaduto sa che entrambe sono salve e fuori pericolo ma non riesce a darsi pace: «Potevamo morire». 

Sul posto, avvertito dalla donna, è subito arrivato un amico di famiglia, che è con mamma e figlia anche in ospedale, Mauro M.: «È stato un grande spavento, l’impatto è stato violentissimo e ha battuto molto forte la testa. Sono arrivato sul posto appena ho saputo dell’incidente, era sotto shock, non si capacitava di cosa fosse successo ma per fortuna entrambe stanno bene». 
«Le persone parlavano di un guasto del mezzo che ha causato l’incidente, forse un mal funzionamento dei freni», conclude Mauro M. 

Ultimo aggiornamento: 6 Aprile, 10:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA