Rieti, dai lavori sulla Salaria riemerge un tracciato dell’epoca romana

Giovedì 17 Febbraio 2022 di Raffaella Di Claudio
Un tratto del tracciato riemerso

RIETI - Quale futuro avrà e come si concilierà con il cantiere aperto lungo la Salaria non è dato ancora saperlo, ma ciò che è chiaro a tutti gli enti coinvolti è di essere di fronte a un ritrovamento importantissimo. Ovvero: una strada di epoca romana lunga svariate decine di metri, emersa nel corso dei lavori di ampliamento dell’attuale Salaria.

Durante le attività di scavo e movimento terra per la riduzione delle curve del tracciato - che non riguardano ancora il raddoppio a quattro corsie della consolare - gli operai si sono imbattuti in qualcosa di unico. Il rinvenimento, ancora in corso, è iniziato circa un mese fa, con la scoperta dei primi reperti e riguarda il tratto della Salaria compreso tra i chilometri 48 e 49, che ricade interamente sul territorio comunale di Nerola (Roma), al confine con i Comuni reatini di Scandriglia e Poggio Nativo. Il sito, già noto per la presenza di terrazzamenti romani, è conosciuto con il nome “Monte degli Elci” e gli archeologi della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Roma e per la provincia di Rieti sono al lavoro per risalire alle origini della strada, caratterizzata da un lastricato di ciottoli e sostenuta da un muro di spinta. I numerosi tratti venuti in superficie si trovano su ambo i lati del cantiere. Pare che l’attuale tracciato della Salaria, realizzato intorno alla seconda metà degli anni ‘60, abbia tagliato in due l’antico percorso oggi riemerso, di cui, procedendo verso Rieti, ci sono evidenze sia sul lato destro sia sul sinistro. Che possa essere l’antica via del Sale è molto in dubbio, più probabile che sia una versione molto antica della Salaria, risalente al secondo o primo secolo a.C. e dunque riconducibile all’epoca medio-tardo repubblicana. Si potrebbe essere in una situazione simile a quella verificatasi sul territorio di Tivoli (Roma), con la via Valeria romana, tra Tivoli e Carsoli, che è preceduta da una Valeria più antica che corre a una certa distanza da quella più recente. Nei prossimi giorni proseguiranno gli scavi e gli studi per comprendere l’effettiva estensione dell’antico tratto stradale, scoprire eventualmente dove culmina e collocarlo nell’esatto periodo storico. Ma possono essere date già per certe la sua particolare bellezza e la sicura importanza. Il sindaco di Nerola, Sabina Granieri, non ha nascosto l’emozione per una scoperta di questo calibro storico e culturale. «Bellissimo e importantissimo - commenta la prima cittadina - dal punto di vista storico, il ritrovamento sulla Salaria che ricade interamente nel territorio di Nerola. Ancora una volta la nostra terra si conferma piena di storia e di profondi significati storici e archeologici».

Gli scenari. Ora, naturalmente si apre uno scenario nuovo sul quale installare i lavori di ampliamento della statale Salaria. Considerata la presenza di reperti su ambo i lati della sede stradale bisognerà capire in che modo le due esigenze - da un lato l’ammodernamento della consolare e dall’altro la salvaguardia e la valorizzazione dell’antica via - potranno convivere. Tutto è rimesso alla decisioni che verranno prese al termine delle interlocuzioni in corso tra Anas e Soprintendenza, finalizzate a trovare una soluzione per salvare entrambi i fattori.

© RIPRODUZIONE RISERVATA