Treni cancellati e sciopero dei bus: andare a Roma con i mezzi pubblici è un miraggio. Emergenza pendolari

Domenica 17 Settembre 2023 di Raffaella Di Claudio
Treni cancellati e sciopero dei bus: andare a Roma con i mezzi pubblici è un miraggio. Emergenza pendolari

RIETI - La maggior parte dei pendolari ieri e oggi è riuscito ad avere una tregua, approfittando del fine settimana non lavorativo, ma domani per migliaia di utenti della provincia si prospetta l’ennesima giornata infernale. Lo sciopero dei mezzi di trasporto di Cotral e Atac è confermato e si svolgerà dalle 8,30 alle 17 e dalle 20 fino a fine servizio. Oltre ai treni si paralizzeranno anche bus urbani, metropolitane e si bloccheranno i collegamenti periferici, come i Cotral, che da Rieti a Roma nell’ultima settimana di passione dei pendolari sono stati presi d’assalto.

Le navette sostitutive messe a disposizione da Trenitalia per sopperire alle cancellazioni delle corse ferroviarie (a causa di «un atipico consumo dei profili delle ruote dei treni, i cosiddetti bordini» aggravato dal grande caldo da cui sono scaturite «le operazioni di tornitura e sostituzione delle ruote e gli interventi straordinari di lubrificazione dei binari da parte del gestore dell’infrastruttura») in molti casi non sono state neanche viste dai viaggiatori costretti a muoversi in automobile, nonostante avessero già acquistato l’abbonamento Metrebus. 

Lunedì di inferno. E domani l’auto si annuncia l’unico mezzo possibile per raggiungere il posto di lavoro, ma anche scuole e università. Ma se per gli universitari, automuniti, per quanto scomoda l’auto può essere un’alternativa valida, come faranno gli adolescenti senza patente che frequentano gli istituti superiori della Capitale e abitualmente usufruiscono del treno che parte dalla stazione di Fara Sabina–Montelibretti? I

Gli studenti non automuniti. l problema non è di facile soluzione. Per lunedì, considerato lo sciopero, tante famiglie si stanno organizzando per fare un unico viaggio, ma resta un caso eccezionale. Nella quotidianità, gli orari di genitori e figli non coincidono e per i ragazzi andare a scuola diventerà un’impresa. Per tanti, le scuole si trovano vicine alle stazioni ferroviarie e raggiungerle in autobus non è semplice. La capienza degli autobus, inoltre, è nettamente inferiore a quella dei treni soppressi (che in una situazione di normalità partono ogni 15 minuti da Fara Sabina) e non tutti riescono a salire e ad arrivare in tempo nei luoghi di interesse. 
Sulle pagine social costantemente aggiornate dai pendolari - perché unico concreto punto di riferimento per avere informazioni in tempo reale sulla situazione - non si è mai arrestato il flusso dei messaggi pubblicati dai viaggiatori sempre più preoccupati per il perdurare dei disagi.

Chi doveva recarsi sul posto di lavoro ieri ha scoperto che le poche corse del weekend erano certe, e chi ha deciso di contattare un numero verde di Trenitalia non è riuscito a ottenere le rassicurazioni che sperava. «Ho chiamato il numero 800892029, mi hanno risposto – scrive un pendolare sul gruppo che riunisce gli utenti della tratta Fara Sabina–Fiumicino Aeroporto -che la situazione è grave, non ci sono nemmeno bus alternativi. La situazione caotica almeno fino al 30 settembre. Oggi ho constatato che anche il sabato la situazione è la stessa». 

Le accuse politiche. Intanto, mentre dalla Regione continuano ad assicurare sanzioni, sul tema interviene il Pd provinciale di Rieti. «Quello che stanno subendo i pendolari reatini a causa delle inefficienze del trasporto regionale su ferro è vergognoso – dichiarano i dem - È ancora più vergognoso il silenzio di Regione e overno che hanno responsabilità dirette su tutto ciò. Dove sono la tutti gli indignati di destra che durante gli anni di governo di Zingaretti erano pronti a legarsi sui binari della stazione di Fara Sabina per cinque minuti di ritardo? Non vogliamo risposte per noi, ma servono risposte ai cittadini, alle centinaia di pendolari reatini che per l’inaffidabilità di chi ci sta governando si trovano costretti ad andare a lavorare o a stu

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