Città del Vaticano Per evitare i (grossi) guai diplomatici che alcuni mesi fa aveva avuto Papa Francesco con Donald Trump, (quando lo aveva quasi scomunicato: «chi pensa solo a fare muri e non ponti, non è cristiano»), il cardinale di Boston, Patrick O’Malley, ha evitato accuratamente di pronunciare il nome del multimiliardario candidato alla Casa Bianca anche se l’affondo nei suoi confronti non è mancato. Insomma vade retro Donald. Il cardinale si è molto rammaricato per “la retorica antimusulmana di alcuni politici negli Stati Uniti che rischia solo di dividere la nazione”. Il clima di tensione in crescita negli Stati Uniti è sotto gli occhi di tutti a anche alla Chiesa non sfuggono le difficoltà all'orizzonte. «È molto facile fomentare il risentimento e gettare ogni colpa su alcuni gruppi di persone. Penso che l’immigrazione sia un tema molto importante che richiede molta riflessione. C’è bisogno di persone con buon senso che si mettano attorno a un tavolo per discutere cosa è meglio per il bene comune”. Il cardinale teme che gli islamici possano diventare facili capri espiatori, specie dopo l’attacco terroristico di Nizza. «Tutti abbiamo bisogno di leggi sull’immigrazione giuste e di trattare l’immigrazione in un modo che non sia disumano». Le parole di O'Malley sono state riprese dall’Osservatore Romano. Una cronaca senza commenti di sorta ma pur sempre eloquente. Il candidato Donald Trump alla Casa Bianca non sembra essere troppo popolare al di là del Tevere.
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