Berlusconi pensa già alle politiche: pronto programma con Salvini e Meloni. E attacca Renzi

Domenica 8 Maggio 2016
Silvio Berlusconi e Mariastella Gelmini
Ritorno al passato per Silvio Berlusconi. Dopo settimane in cui gli ex alleati non si sono risparmiati colpi bassi e scambi di accuse, il leader di Forza Italia decide di riproporre il vecchio schema del Pdl tentando di ricucire con la Lega di Salvini e il partito di Giorgia Meloni. Più che di un tentativo, per il Cavaliere, il ritorno di un centrodestra unito è cosa già fatta. Dal palco del teatro Manzoni di Milano, per la presentazione della lista azzurra alle prossime comunali, fa una fuga in avanti e annuncia che per le politiche c'è già un programma scritto con il Carroccio e Fdi.

Un lavoro ancora «aperto» ma di cui elenca diversi punti: dalla flat tax cara a Matteo Salvini, alla riforma fiscale accompagnata a un condono, dalla possibile introduzione di una moneta nazionale aggiuntiva all'euro, a una norma perchè «chi ha tradito il mandato elettorale non si possa candidare» fino alla riforma della giustizia (inclusa la legittima difesa). Anche sulla squadra di governo spiega che c'è già un accordo: 3 ministri a Forza Italia, 3 alla Lega e 2 al partito di Giorgia Meloni, mentre gli altri 12 verranno «dalla vita vera», una squadra in costruzione in cui «sono già stati individuati quattro» nomi. Una road map che però non produce, almeno per il momento, gli effetti desiderati da Berlusconi che incassa un diplomatico altolà da parte di Ignazio La Russa («se Silvio vuole davvero ricucire ritiri l'appoggio al candidato Marchini»), e un gelido commento di Matteo Salvini che lo invita a distinguere programmi da poltrone che sono «l'ultima delle mie preoccupazioni e non interessa al momento nè alla Lega, nè agli italiani». Ma Berlusconi non molla la presa e vuole tornare a presentarsi come l'unico capace di guidare un centrodestra vincente. L'ammonimento è che «è possibile vincere nuove elezioni ma per vincerle il centrodestra deve essere unito al di là delle difficoltà caratteriali di questo o quel leader».

La soglia minima per tornare al governo viene quotata dall'ex premier al 40%.
Obiettivo possibile con Forza Italia oltre il 20%. Ma «c'è una condizione», sottolinea: «il vecchietto deve restare in campo». E lo deve fare, è il ragionamento di oggi, anche per contrastare Renzi con una campagna durissima contro il referendum del prossimo ottobre sulla riforma costituzionale perchè se passerà, con la legge elettorale che è stata approvata, si arriverà a un vero e proprio «regime», avverte. L'attacco al premier ha il sapore dell'autoinvestitura da leader di centrodestra e lo vede accusare Renzi di «bulimia di potere grandissima», di governare senza nemmeno essere stato «eletto come parlamentare» con «passo militaresco occupando tutte le posizioni di potere possibili». Anche la riforma costituzionale - ammonisce cittadini e alleati - se l'è «costruita su di sè», con una sola Camera, un solo partito che avrà la maggioranza e «un solo leader che sarà padrone dell'Italia».
Ultimo aggiornamento: 10 Maggio, 00:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA