Sergio Mattarella si prende una pausa di riflessione. Dopo gli incontri con Luigi Di Maio e Matteo Salvini, dal Quirinale fanno sapere che il capo dello Stato domani non affiderà l'incarico a formare il governo giallo verde a Giuseppe Conte, il giurista che 5Stelle e Lega hanno proposto al presidente della Repubblica.
Prima di compiere la scelta, Mattarella domani mattina riceverà i presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati. E questo perché sarebbe irrguardoso nei loro confronti prendere decisioni - fanno sapere sul Colle - prima di aver ascoltato il parere di chi ha svolto a nome del Quirinale delle consultazioni.
Durante i due incontri, il capo dello Stato ha fatto presente a Di Maio e Salvini le preoccupazioni per i segnali di allarme sui conti pubblici (lo spread è salito a 187 punti) e sui risparmi degli italiani. Tant'è che all'uscita Salvini ha detto che nessuno deve temere e che ridurrà il debito pubblico.
Altra osservazione del capo dello Stato ha riguardato l'autonomia del presidente del Consiglio, ricordando a Salvini e Di Maio l'articolo 95 della Costituzione che assegna al presidente del Consiglio la direzione della politica generale del governo di cui è responsabile. I due leader avrebbero dato rassicurazioni su questo versante. Ma la partita, sembra, non è ancora chiusa. Anche perché ci sono ancora problemi su dicasteri chiave come l'Economia e la Difesa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Prima di compiere la scelta, Mattarella domani mattina riceverà i presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati. E questo perché sarebbe irrguardoso nei loro confronti prendere decisioni - fanno sapere sul Colle - prima di aver ascoltato il parere di chi ha svolto a nome del Quirinale delle consultazioni.
Durante i due incontri, il capo dello Stato ha fatto presente a Di Maio e Salvini le preoccupazioni per i segnali di allarme sui conti pubblici (lo spread è salito a 187 punti) e sui risparmi degli italiani. Tant'è che all'uscita Salvini ha detto che nessuno deve temere e che ridurrà il debito pubblico.
Altra osservazione del capo dello Stato ha riguardato l'autonomia del presidente del Consiglio, ricordando a Salvini e Di Maio l'articolo 95 della Costituzione che assegna al presidente del Consiglio la direzione della politica generale del governo di cui è responsabile. I due leader avrebbero dato rassicurazioni su questo versante. Ma la partita, sembra, non è ancora chiusa. Anche perché ci sono ancora problemi su dicasteri chiave come l'Economia e la Difesa.