Bankitalia, Gentiloni ha deciso la riconferma di Visco

Giovedì 26 Ottobre 2017 di Rosario Dimito e Alberto Gentili
Bankitalia, Gentiloni ha deciso la riconferma di Visco

ROMA Raccontano che Sergio Mattarella, dopo l'ennesimo contatto con Paolo Gentiloni, martedì abbia informato Ignazio Visco della riconferma. Dicono, a palazzo Koch e dintorni, che in vista della riunione di oggi del board della Banca centrale europea, anche Mario Draghi sia stato informato di quello che a giudizio del presidente della Bce è un lieto fine. Protagonisti e spettatori (molto) interessati della telenovela andata in scena intorno alla Banca d'Italia, già conoscono insomma i titoli di coda: domani il Consiglio dei ministri confermerà Visco governatore. Eppure, va in scena un ulteriore e ultimo rinvio. A frenare la nomina, come era già avvenuto lunedì quando il Quirinale avrebbe voluto imprimere un'accelerazione per chiudere la delicata partita, è stato il Pd. Al Nazareno garantiscono che «Renzi si è chiamato fuori». Ma altre fonti raccontano che il Pd ha continuato a dare battaglia. Con avvertimenti del tipo: se resta Visco sarà guerra nella commissione parlamentare d'inchiesta. La conferma arriva dalle parole del presidente dem Matteo Orfini: «In Commissione ci siamo appena occupati della Popolare di Vicenza. Abbiamo scoperto che parte di chi doveva vigilare lo ha fatto dicendo che andava tutto bene e qualcuno aveva un ruolo rilevante in Banca d'Italia. Quegli stessi che poi ci siamo ritrovati consulenti delle banche che dovevano vigilare». Ancora: «La nostra mozione» «non è stata una forzatura e se l'80% del Parlamento esprime un giudizio simile forse la forzatura è non tenerne conto». In serata, parlando a Porta a Porta, è Matteo Renzi a rincarare la dose: «Se Gentiloni conferma Visco io non lo condivido ma andiamo avanti lo stesso». «Spero che i prossimi sei anni siano migliori di quelli trascorsi, peggiori è un po' più difficile» perché Bankitalia in questi anni «è stato un limite non un asset».

LE CONSEGUENZE
A causa di questo pressing martedì Gentiloni, impegnato a riportare la pace e a ricucire con il segretario del proprio partito, ha esplorato la possibilità di virare su un'altra scelta interna: il direttore generale Salvatore Rossi. Ma dal Quirinale è arrivato un garbato stop. E la comunicazione ufficiosa a Visco che resterà alla guida di Bankitalia. La scelta verrà ufficializzata oggi, o al massimo venerdì, quando alle nove del mattino si riuniranno i tredici saggi del Consiglio superiore di palazzo Koch, chiamato a dare un parere consultivo. Poi verrà convocato il governo per procedere alla scelta. Infine il capo dello Stato metterà nero su bianco il nome di Visco nel decreto di nomina. «Tutte queste polemiche non ci sarebbero state se la designazione fosse arrivata a luglio, quando era già matura», ha detto ai colleghi Ignazio Musu, consigliere anziano del Consiglio superiore.
C'è da dire che con la sua offensiva, secondo fonti della presidenza del Consiglio e del Quirinale, è stato proprio Renzi a blindare involontariamente il governatore. «Se c'era in campo l'ipotesi di non fare Visco, il segretario del Pd l'ha fatta sfumare». Ancora: «Renzi con il suo assalto ha finito per dare la spinta decisiva. Non nominare Visco sarebbe apparso come un cedimento alle interferenze politiche. Epilogo che anche Draghi ha sconsigliato nei contatti riservati». Mattarella, esattamente come il presidente della Bce, non ha voluto infatti creare un «precedente». Perché, come ha ricordato alla Camera il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, «le decisioni del governo sono basate sulle prerogative di legge e ispirate alla salvaguardia dell'autonomia e indipendenza della Banca d'Italia». Prerogative, autonomia e indipendenza che, di fronte alla mozione del Pd anti-Visco, rischiavano di diventare carta straccia se, appunto, non fosse stato confermato il governatore finito nel mirino del Parlamento.

A via Nazionale, sede di Bankitalia, si spera che la lettera di Gentiloni con la designazione arrivi entro oggi. Questo permetterebbe a Visco, arrivato ieri sera a Francoforte, di festeggiare con una stretta di mano con Draghi e di incassare le congratulazioni del colleghi nel board.Soprattutto darebbe più forza al governatore nella delicata trattativa all'ordine del giorno dello stato maggiore della Bce: la way-out dal quantitative easing, il programma di acquisto dei titoli di Stato che andrà rimodulato a partire dall'inizio del prossimo anno.


 
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