Una protesta a fin di bene. Decine di seni gonfiabili, indossati da donne ma anche da qualche uomo, si sono idealmente impadroniti della sede londinese di Facebook.
È noto come la policy di Facebook sia quella di bloccare le immagini di nudo, anche se la pubblicazione dei capezzoli maschili è consentita. Per la precisione le immagini dei seni femminili sono consentite nel caso in cui «raffigurano atti di protesta, donne attivamente impegnate nell’allattamento al seno e foto di cicatrici post-mastectomia». Ma a quanto pare l’algoritmo non è in grado di distinguere i casi di nudo da quelli con altri fini, tanto che spesso sono state rimosse immagini dei tatuatori di areole post-mastectomia, impedendo alle pazienti con cancro al seno di scoprire tatuatori medici e il lavoro che svolgono.
Il social di Mark Zuckerberg ha affermato di aver ripristinato tutti i contenuti rimossi che erano stati segnalati da World Medical Artists, che ha organizzato la protesta. Un portavoce dell’azienda ha dichiarato: «Le immagini che mostrano cicatrici post-mastectomia e tatuaggi areola sono assolutamente consentite su Facebook e Instagram. Apprezziamo l’incredibile lavoro svolto dai medici tatuatori per i sopravvissuti al cancro al seno e sappiamo che le nostre app svolgono un ruolo importante nell’aiutare queste comunità a connettersi. In base al design, questi tatuaggi spesso sembrano estremamente realistici, il che significa che la nostra tecnologia – e anche i nostri revisori dei contenuti – non sempre individuano la differenza, quindi incoraggiamo le persone a chiarire quando pubblicano un’immagine che è un tatuaggio. Comprendiamo quanto possa essere frustrante. Abbiamo lavorato a stretto contatto con World Medical Artists e siamo grati per il loro contributo mentre continuiamo a esplorare nuovi modi per evitare che questi contenuti vengano rimossi per errore».