Esce per andare a una festa con gli amici e finisce invece la serata in ospedale. È l'incipit di una nuova violenta puntata di malamovida in città.
LE INDAGINI
Trattandosi di un minore aggredito e malmenato, sono inevitabilmente partiti accertamenti anche da parte delle forze dell'ordine. In particolare, in questo momento si stanno occupando del caso i carabinieri della stazione di Ponte San Giovanni che, d'intesa con la procura, sono al lavoro per ricostruire tutto l'accaduto, dai contorni ancora oscuri. Inquietante, se fosse confermata, la versione fornita dal ragazzino al momento dell'ingresso in ospedale, secondo cui l'aggressione sarebbe stata opera di persone a lui in alcun modo conosciute e pare senza alcuna motivazione particolare. Insomma, botte e violenza per futili motivi esplose all'improvviso in un momento di festa ai danni di un ragazzino inerme. E decisamente, quanto meno, in inferiorità numerica. Con l'eccesso di alcol che, come purtroppo spesso accade, potrebbe aver fatto da detonatore all'esplosione dell'ennesima follia di stagione. I CASI Sono infatti ormai almeno una trentina dall'inizio della primavera i ragazzi, giovani e giovanissimi, finiti in ospedale in seguito di episodi di movida selvaggia. Tra botte, violenza, e liti esplose non si sa mai bene perché. Ogni fine settimana, infatti, il pronto soccorso dell'ospedale perugino conta in media almeno quattro o cinque casi di aggressioni, per lo più riferite al mondo giovanile e avvenute nei luoghi di maggior aggregazione in città. Un bilancio che preoccupa, che desta allarme e che probabilmente andrebbe meglio analizzato, anche (ma non solo) nelle famiglie. Per evitare situazioni di rischio e per evitare che qualche ora di festa si tramuti in giorni di convalescenza, come accaduto all'ultimo protagonista della malamovida a Perugia.