Inchiesta petrolio, appalti e festini:
in Marina l'ipotesi del giro di nomine

Mercoledì 13 Aprile 2016 di Valentina Errante e Sara Menafra
Inchiesta petrolio, appalti e festini: in Marina l'ipotesi del giro di nomine

La Marina smentisce, ma l’imbarazzo all’interno del governo cresce. E così se il capo di Stato maggiore Giuseppe De Giorgi sembra deciso a rimanere al suo posto, è proprio da Palazzo Chigi che potrebbe arrivare un’accelerazione. «Per tutelare l’istituzione» la nomina del successore di De Giorgi, prossimo alla pensione (il 25 giugno), potrebbe essere anticipata. Tanto più che i riscontri negli uffici della Difesa sembrano confermare i particolari sugli abusi dell’ammiraglio. Era il 2014 quando un’attività ispettiva del ministero della Difesa accertava che le scelte di Giuseppe De Giorgi, capo di Stato maggiore della Marina militare, erano censurabili o, quanto meno, che la Aeronautical service, società individuata dall’ammiraglio e affidataria di numerosi appalti, non era affidabile. Così, mentre dalla Marina arriva un comunicato che smentisce i festini organizzati a bordo delle navi e le irregolarità negli appalti, l’imbarazzo del governo cresce. E non è escluso che dopo l’interrogatorio di De Giorgi, previsto per venerdì, altri ufficiali vengano convocati a Potenza per fornire elementi e collaborare con gli inquirenti.

ISPEZIONE E COMMESSE E’ l’inizio del 2014 quando l’ufficio che controlla la sicurezza degli acquisti del ministero della Difesa, guidato dal generale Enzo Stefanini, avvia una verifica sull’Aeronautical service, società individuata proprio da De Giorgi per un ambiziosissimo progetto, che secondo l’anonimo trasmesso alle procure di Roma e Potenza, sarebbe secretato e ancora in corso. Trenta milioni di euro per realizzare un’imbarcazione di 32 metri che, a pieno carico, sarebbe stata in grado di sviluppare una velocità superiore ai 70 nodi. Le conclusioni del Segredifesa, in merito alla società, promossa da De Giorgi, erano chiare: «Non sono evidenti le capacità produttive dell’azienda». Eppure, nel corso degli anni, la stessa Aeronautical service ha ricevuto parecchie commesse dall’amministrazione. La società, che secondo le verifiche non era affidabile, e secondo l’anonimo, «tecnicamente non esiste e non dispone né di apparecchiature né di maestranze all’altezza» e vedrebbe come «copertura» anche Valter Pastena, ex capo della Ragioneria, nel dicembre 2013, ha ottenuto un appalto da un milione e 220mila euro per «materiali radar assorbenti». Una «procedura negoziata senza pubblicazione di bando di gara». Un anno prima, nel 2012, con le stesse modalità era arrivato l’appalto per una «struttura multilayer ad assorbimento di energia sonora per l’insonorizzazione di sistemi/piattaforme con l’impiego di meta materiali abbinati a nanotecnologie», per 495mila euro.
 

LA DIFESA Una nota dello Stato maggiore della Difesa smentisce le feste a bordo, organizzate da De Giorgi e difende le commesse all’Aeronautical service. Sulla festa sulla Vittorio Veneto, all'epoca in cui l'ammiraglio ne era il comandante, lo Stato maggiore precisa: «Non è mai stato noleggiato alcun cavallo dall'ammiraglio, che invece si limitò a partecipare ad un evento organizzato dalla polizia a cavallo di New York in occasione del ”Vittorio Veneto Week”». La nota aggiunge precisazioni anche in merito all’uso privato di velivoli: «La Marina - si legge ancora nel documento - non dispone del velivolo Falcon 20. Si esclude inoltre alcuna irregolarità sull'impiego degli aeromobili militari». La nota smentisce anche i trasferimenti ”punitivi” per gli ufficiali che non si piegassero alle sue volontà. Venerdì, mentre l’ammiraglio sarà sentito a Potenza, a Roma è stato organizzato un vertice col procuratore Pignatone per discutere della competenza, in particolare in relazione al caso Del Rio. Il ministro dei Trasporti ha presentato un esposto a Roma sul presunto dossieraggio nei suoi confronti e gli atti contenenti il suo nome potrebbero arrivare nella capitale.

Ultimo aggiornamento: 23:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA