Feste di partito rinviate, estate (poco) militante: se ne riparla a settembre

Dopo la campagna elettorale di un anno fa la politica si riprende la pausa estiva

Domenica 2 Luglio 2023 di Andrea Bulleri
Feste di partito rinviate, estate (poco) militante: se ne riparla a settembre

Torno (quasi) subito. Dopo le vacanze. Altro che «estate militante», come quella prospettata dalla segretaria del Pd Elly Schlein (non senza una punta di sconforto da parte di qualcuno tra i suoi compagni di partito che già si immaginava disteso su qualche riva assolata). Quella alle porte si preannuncia una stagione senza politica. O quasi. Dimenticate le foto di Matteo Salvini al Papeete Beach, da dove qualche estate fa guidò l'assalto al primo governo Conte. E scordatevi pure il profumo delle salamelle che i più nostalgici ricorderanno levarsi dai gazebo delle Feste dell'Unità.

Se ne riparla a settembre. Al massimo, a fine agosto. Di sicuro, al rientro dalle ferie. Quando, riposto l'ombrellone e con la tintarella ancora in vista, si ricomincerà a discutere di strategie, alleanze, campi larghi. E soprattutto di elezioni europee.

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NIENTE PALCHI

Fino ad allora, la parola d'ordine è una sola: «Smobilitatevi». Perché di palchi e di comizi, di piazze e feste di partito, nelle prossime settimane, se ne vedranno ben poche. Per la Festa nazionale dell'Unità, immancabile appuntamento luglio-agostano del Pd e dei suoi predecessori (in programma per il secondo anno di fila a Ravenna), si dovrà attendere la fine di agosto. Il 25, secondo i rumors, anche se le date ufficiali verranno comunicate dal Nazareno nei prossimi giorni. Nel frattempo, elettori e simpatizzanti dem romani potranno consolarsi con il Festival dell'Unità della Capitale, in calendario dalla metà alla fine di luglio alle Terme di Caracalla. Per i grandi dibattiti, però, se ne riparla dopo la pausa.
Del resto, in epoca di social e di piazze virtuali, le piazze reali specie nella calura di mezza estate non sembrano tirare più come una volta. Lo stesso devono aver pensato a via della Scrofa, quartier generale di Fratelli d'Italia. Già alle prese con l'organizzazione del prossimo palco di "Atreju", la rassegna romana (un tempo dei giovani, oggi dei big) di Alleanza nazionale prima, di FdI poi. Quando? A metà settembre, va da sé. Forse dal 22 al 24, oppure nel week-end precedente. E in estate? «C'è appena stata Fenix, l'evento di Gioventù nazionale», risponde Giovanni Donzelli, mente dell'Organizzazione del partito meloniano. «E poi scherza il deputato dopo che l'anno scorso abbiamo fatto campagna elettorale persino sulle spiagge, è giusto che anche gli elettori abbiano un po' di tregua».
Già, perché se quest'anno ad agosto la politica medita di andare in vacanza, un anno fa non poteva proprio permetterselo, tra le Camere sciolte il 22 luglio e le urne convocate per il 25 settembre. E infatti il povero elettore fu inseguito fin sotto l'ombrellone, tra gadget ed enigmistica «dei patrioti» distribuita sui litorali da Nord a Sud da FdI e la campagna «casa per casa» ingaggiata dal Pd di Enrico Letta. Nel 2023, invece, indietro tutta: il governo c'è, alle Europee mancano ancora 11 mesi. E la politica si riprende i suoi tempi (e il suo riposo). Ingorgo parlamentare permettendo, visto che le Camere che vorrebbero chiudere i battenti il 4 agosto, o al più tardi il 10 si trovano a dover fare i conti con un bel po' di adempimenti da licenziare, tra cui sei decreti da convertire in legge entro la scadenza, prima di poter lasciare i propri occupanti ai loro trolley.

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IL PRATONE

In ogni caso, meglio tenersi liberi da impegni ingombranti come le feste di partito. Così anche la Lega tornerà a Pontida, ma lo farà il 16 e 17 settembre, a Camere già riaperte da un pezzo. Sarà un raduno «di governo», dicono da via Bellerio, con ampia rappresentanza di ministri (e chiusura affidata naturalmente al vicepremier Matteo  Salvini) a presidiare il pratone, diventato celebre per il rito dell'ampolla. E già si annuncia un derby di presenze con Atreju, che potrebbe cadere proprio negli stessi giorni.
E se i pentastellati pensano all'autunno più inoltrato ma non è escluso settembre per una nuova edizione di «Italia a 5 stelle» (l'ultima fu nel 2019), con probabile destinazione Abruzzo, Matteo Renzi guarda ancora più avanti, per mettere nel mirino le europee. La Leopolda 2024, ha annunciato l'ex premier, si terrà dall'8 al 10 marzo. E in estate? «Di questo passo scherzava qualcuno nei giorni scorsi in Transatlantico l'unico a far politica sarà il ministro della Cultura Sangiuliano, che ha convocato a pranzo i direttori dei musei il 15 d'agosto... Sempre che loro non gli diano buca».

 

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