Pnrr, uno scudo per i sindaci: pronta la proroga al 2026 della norma che limita la responsabilità ai casi di dolo

Danni erariali solo in caso di dolo: verso la proroga di due anni per spingere il Pnrr

Lunedì 5 Febbraio 2024 di Francesco Bechis
Pnrr, uno scudo per i sindaci: pronta la proroga al 2026 della norma che limita la responsabilità ai casi di dolo

Prolungare di due anni lo scudo erariale per i sindaci. Quanto basta per spingere i comuni italiani a impegnare i fondi del Pnrr prima che la Commissione europea suoni il gong: giugno 2026. 

L’ASSE TRASVERSALE

È questa l’ultima battaglia del “partito dei sindaci”, l’asse trasversale tra centrodestra e Pd da sempre sensibile a richieste e doglianze delle fasce tricolori.

Il governo è pronto a estendere per sindaci e funzionari pubblici l’ombrello della responsabilità erariale. Limitandola per altri due anni ai casi di dolo. È in pressing la maggioranza che sul tema ha depositato diversi emendamenti al decreto milleproroghe all’esame della Camera questa settimana. Tra questi uno a firma dei deputati di Fratelli d’Italia Ylenia Lucaselli e Giovanni Cannata che è finito tra i “supersegnalati” e restringe l’intervento della Corte dei Conti contro gli amministratori che danneggiano le casse dello Stato. Potranno essere sanzionati quando viene accertato il dolo - cioè se il danno è intenzionale - e nei casi di “inerzia” del sindaco. Il governo sta valutando se inserire il rinnovo dell’ombrello erariale già nel Milleproroghe oppure, più probabile, in un decreto ad hoc nei prossimi mesi, forse un decreto legge sulle semplificazioni. La palla ora è tra Mef e Palazzo Chigi. 

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È una questione sensibilissima, perché la proroga rischia di aprire un nuovo fronte con la Corte dei Conti: già lo scorso anno i giudici contabili avevano duramente criticato lo scudo rinnovato per dodici mesi dal governo. Un nuovo freno all’azione della Corte dopo averle sottratto il controllo concomitante sul Pnrr. Allora i giudici suonarono l’allarme: indebolire la responsabilità erariale può incoraggiare i sindaci e i funzionari a sperperare le risorse pubbliche. E in prospettiva facilitare le infiltrazioni della criminalità organizzata negli appalti Pnrr. Sulla necessità di una proroga la maggioranza è però compatta. «È un tema molto sentito da tutti gli enti locali - spiega Lucaselli - l’attuazione del Pnrr passa dalla celerità e dall’efficienza dell’amministrazione». Mancano due anni alla scadenza del Recovery italiano e la “paura della firma” dei sindaci - questa la tesi del centrodestra - è la vera causa dei ritardi di spesa dei fondi negli enti locali italiani. Gare sospese, finanziamenti che rimangono imbrigliati nella burocrazia o semplicemente restano sulla carta, perché il sindaco o il funzionario non se la sente di mettere la firma sulle opere a cui sono destinati. La novità è che anche il Partito democratico ora si unisce al coro e chiede di liberare gli enti locali dalla spada di Damocle delle sanzioni erariali, nei casi di responsabilità colposa. 

Un ordine del giorno collegato al “Ddl Nordio” sulla giustizia firmato da un gruppo di senatori dem (Parrini, Rossomando, Bazoli, Mirabelli e Verini) si muove in questa direzione. «Appare opportuna una modifica della disciplina in materia di responsabilità erariale», scrivono i senatori chiedendo di stabilizzare con una modifica al Testo unico degli enti locali lo scudo introdotto per la prima volta dal governo Conte-bis durante la pandemia «senza limiti temporali e per i soli sindaci» e di limitare «al solo dolo» la responsabilità erariale. Una mano tesa agli amministratori locali che del resto sono da sempre l’ossatura del Pd. 

GLI ALTRI FRONTI

Eccolo, il campo largo dei sindaci tornato a compattarsi nella comune battaglia contro vincoli e lacciuoli della Pa. A prescindere dallo strumento che il governo individuerà per la proroga, è probabile che la mossa sul Pnrr ravvivi le tensioni con la Corte dei Conti. Anche perché l’ombrello sulla responsabilità erariale è solo una delle tante soluzioni messe in cantiere dal centrodestra per vincere la “paura della firma” dei sindaci e imprimere uno sprint al Pnrr. 

Da un lato l’abolizione del reato di abuso di ufficio ormai a un passo. Dall’altro le norme inserite nel nuovo decreto Pnrr pronto al varo di Palazzo Chigi. Dove saranno previste sanzioni per i Comuni in ritardo sulla tabella di marcia del Pnrr. Se al “gong” della Commissione nel 2026 una parte dei fondi non saranno stati impegnati, dovranno contribuire anche loro, gli enti locali, al rimborso dei finanziamenti all’Ue. Chi sbaglia paga. E adesso si aggiunge il motto del “partito dei sindaci” a guida FdI-Pd: meglio fare e sbagliare che restare fermi. 
 

Ultimo aggiornamento: 08:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA