Santanchè, liquidazione giudiziale per Ki Group: la decisione del tribunale fallimentare di Milano

Si tratta di una delle società del gruppo del bio-food che era guidato fino a due anni fa dalla ministra del Turismo, poi uscita dalla compagine societaria

Martedì 9 Gennaio 2024
Santanchè, liquidazione giudiziale per Ki Group: la decisione del tribunale di Milano

Potrebbe aprirsi a breve un nuovo fronte giudiziario per Daniela Santanchè, già indagata a Milano per falso in bilancio e bancarotta per il caso della gestione del gruppo editoriale Visibilia e lambita anche da altri filoni di inchiesta, come quello su una presunta truffa sulla cassa integrazione Covid. Oggi, infatti, il Tribunale fallimentare del capoluogo lombardo ha disposto la liquidazione giudiziale, ossia il fallimento secondo le vecchie procedure, di Ki Group srl, una delle società del gruppo del bio-food che era guidato fino a due anni fa dalla ministra del Turismo, poi uscita dalla compagine societaria.

A seguito di questa sentenza, come in pratica accade sempre in casi del genere, la Procura di Milano, guidata da Marcello Viola, aprirà una nuova indagine per bancarotta a carico di amministratori ed ex della srl.

E gli accertamenti potrebbero riguardare anche la ministra, che aveva quote in Ki Group e che è stata, tra le altre cose, presidente di Bioera, che controllava la srl, fino al febbraio del 2022 (era nel cda dal 2012). Sempre in Bioera figurava, fino a poco tempo fa, come «responsabile delle relazioni con gli investitori» Canio Mazzaro, ex compagno della senatrice di Fdi. La sentenza dei giudici (Macchi-Pipicelli-Rossetti) è stata depositata oggi pomeriggio, dopo l'udienza che si era tenuta il 18 dicembre e nella quale il procuratore aggiunto Laura Pedio e i pm Marina Gravina e Luigi Luzi, titolari dei diversi fascicoli sulle ex società di Santanchè, avevano insistito per la liquidazione giudiziale di Ki Group srl, mentre i legali della società chiedevano l'ammissione al concordato semplificato per salvare la srl. Società che puntava, come ricostruito nel verdetto, su circa 1,5 milioni di euro che dovevano arrivare dalla capogruppo Bioera, che nel frattempo, però, è impegnata a salvare sé stessa e ha chiesto di accedere alla procedura di composizione negoziata della crisi.

«Le conseguenze dell'ingresso di Bioera spa in composizione negoziata - scrivono i giudici - sono particolarmente rilevanti nel presente giudizio in quanto comportano prioritariamente la necessità per Bioera spa di affrontare la propria crisi a beneficio del proprio ceto creditorio (...) con riflesso inevitabile di attuale ed insuperabile incertezza sulla sostenibilità del risanamento di altra società», ossia di Ki Group. La srl, dunque, è in «uno stato di definitiva incapacità» di «fare fronte regolarmente alle proprie obbligazioni», non ha «più credito di terzi e mezzi finanziari propri» ed ha un «passivo» di oltre 8,6 milioni di euro. Lo «stato di insolvenza», spiegano i giudici, che hanno fissato l'adunanza dei creditori per il 7 maggio, si desume da vari elementi, tra cui «la conseguente impossibilità con l'attivo e il patrimonio societario di pronto realizzo a far fronte al passivo esposto in ambito concordatario di euro 8.625.912,96», il «mancato deposito del bilancio al 31.12.2022» e «l'emersione già nel bilancio al 31.12.2021 di una perdita di esercizio di 11,8 milioni di euro circa e di un patrimonio netto negativo di 9,6 milioni di euro circa».

I pm, tra l'altro, hanno chiesto nei mesi scorsi anche la liquidazione giudiziale per Ki Group holding e per la stessa Bioera, le altre due società del gruppo del bio, ma queste ultime, nel frattempo, hanno chiesto le cosiddette «misure protettive» per i piani di risanamento, attraverso la composizione negoziata della crisi. Intanto, dal lato delle indagini uno dei primi filoni che si avvia verso la chiusura riguarda la presunta truffa ai danni dello Stato in relazione al ricorso, da parte di Visibilia Editore, alla cassa integrazione a zero ore per alcuni dipendenti in periodo di pandemia Covid.

Ultimo aggiornamento: 10 Gennaio, 00:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA