Ultimatum di Renzi a Conte nell'Aula del Senato.
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«Sia più prudente quando parla agli italiani: lei ha detto 11 volte 'noi consentiamo'. Un presidente del Consiglio non consente, perché le libertà costituzionali vengono prima di lei. Lei non le consente, le riconosce. Io ho negato a Salvini i pieni poteri: non l'ho fatto per darli ad altri».
«Il suo intervento, presidente Conte, esige risposte in nome della libertà e della verità: gli italiani per l'emergenza sanitaria sono in uno stato che ricorda gli arresti domiciliari. Non ne usciamo con un paternalismo populista o una visione priva di politica. Nessuno le ha chiesto di riaprire tutto, abbiamo chiesto riaperture con gradualità e proporzionalità».
«La presidente Cartabia ha detto con chiarezza che in queste situazioni di emergenza la Costituzione è la bussola: nemmeno durante il terrorismo abbiamo derogato così tanto alla Costituzione. Richiamarla a un uso più prudente dei dpcm non è lesa maestà. Non può essere un dpcm a dire se l'amicizia è vera o no, se il fidanzamento è saltuario o stabile, sennò ci avviciniamo allo stato etico». Lo dice in Aula al Senato il leader di Italia viva Matteo Renzi. «Il premier ha detto che questo governo non lavora col favore delle tenebre. Noi rispondiamo con la sua chiarezza: non ci siamo dietro ai giochini che le veline di Palazzo Chigi alimentano. Glielo diciamo in faccia: siamo a un bivio. È stato bravo a rassicurare gli italiani, è stato molto bravo. Il punto però è che nella fase 2 della politica non basta giocare su paura e preoccupazione. Siamo a un bivio: si possono inseguire le dirette Facebook che fanno crescere i follower o seguire le statistiche per cui crescono i disoccupati».
«Il Coronavirus è una bestia terribile che ha fatto 30mila morti nel modo più vigliacco ma noi non siamo dalla parte del Coronavirus quando diciamo di riaprire, onoriamo quei morti. La gente di Bergamo e Brescia che non c'è più, se potesse parlare ci direbbe di riaprire».
La replica di Conte. «Quale ultimatum? Renzi ha chiesto di fare politica? È quello che stiamo facendo, quindi non c'è nessun ultimatum», ha sottolineato, interpellato dai cronisti a Palazzo Madama, il premier Giuseppe Conte dopo l'informativa in Aula. «Quindi la maggioranza esiste ancora?», gli viene chiesto. «Sì», risponde il presidente del Consiglio prima di uscire dall'edificio.