Si continua sia a destra sia a sinistra ad eludere la vera doppia questione capitale - che cosa voler fare per Roma e chi candidare a farlo - mentre ci si impicca su schemi e disaccordi che lasciano il tempo che trovano. L’ultima trovata è quella di Luigi Di Maio: «Propongo al Pd un patto per il voto romano del 2021, appoggiate la Raggi». E Zingaretti e i suoi rispondono come al solito: «No e poi no» (che in politica significa anche un mai dire mai). Quel che è certo è che ogni giorno che passa Roma sta diventando - e dopo le Regionali del 20 settembre lo sarà ancora di più - il concentrato di tante aspirazioni, velleità e disegni. Anche a costo, purtroppo, di far pagare alla città i giochi politici che la riguardano. Tre partite si giocano su Roma e sulla pelle di Roma.
Roma, il mondo capovolto di Virginia Raggi: l’ordinario diventa un suo successo
Roma e la finta guerra alla Raggi: accordo Pd-M5S per il Campidoglio
Roma, così il voto nella Capitale cambia i destini di leader e partiti
Lunedì 24 Agosto 2020 di Mario AjelloLa partita numero due è ancora più interessante. All’ombra del candidato civico ancora da trovare per il centrodestra - c’è solo l’identikit: non di partito, trasversale, concreto, di alto profilo professionale - le Comunali a Roma avranno il significato anche di una gara modello primarie tra Salvini e Meloni.