Putin, Fazzolari: «Dal Cremlino disinformazione contro l’Italia. Dieci anni con l’Ucraina? Nostro dovere non abbandonarla»

Il sottosegretario a Palazzo Chigi sulle parole di Putin: «Da lui solo propaganda. La morte di Navalny è colpa di Mosca

Venerdì 23 Febbraio 2024 di Francesco Bechis
Putin, Fazzolari: «Dal Cremlino disinformazione contro l’Italia. Dieci anni con l’Ucraina? Nostro dovere non abbandonarla»

Disinformazione. «Soltanto disinformazione». Scandisce le parole Giovanbattista Fazzolari. Le carezze di Vladimir Putin, che qui «si sente a casa», così ha confessato a una studentessa italiana giorni fa, «non sono altro che propaganda».

Bisogna tener conto delle parole crude del sottosegretario a Palazzo Chigi e braccio destro di Giorgia Meloni affidate al Messaggero per capire la linea dura della premier sul conflitto in Ucraina. La barra dritta a sostegno di Volodymyr Zelensky - che riabbraccerà presto a Kiev - a due anni da una guerra che anche qui inizia a stancare, fiacca l’opinione pubblica e gli elettori. Il sostegno incondizionato, whatever it takes, alla resistenza che Meloni chiede all’intera coalizione di non mettere in dubbio. Nonostante i dubbi che pure ci sono e fanno breccia nella maggioranza, non solo nella Lega di Matteo Salvini. «In politica parlano i fatti: questa maggioranza sull’Ucraina ha sempre mostrato compattezza», taglia corto Fazzolari, gran consigliere della Meloni-diplomacy. Intorno sale il brusio. È la sala polifunzionale di Palazzo Chigi che si riempie per il lancio di una medaglia commemorativa della resistenza ucraina a due anni dall’invasione: il ricavato andrà all’ospedale pediatrico di Leopoli. 

Putin alla studentessa italiana: «Il vostro Paese ci è sempre stato vicino. Sono contrario alle armi atomiche nello spazio»

Sottosegretario, la guerra stanca l’opinione pubblica. In Europa e in Italia. 

«La stanchezza è normale per ogni opinione pubblica che reputa la guerra lontana dai nostri interessi. Finché non entra in casa propria, ci si può illudere che non ci riguardi da vicino. Invece non è così, la guerra scatenata da Putin ci tocca eccome da vicino e sta a noi doverlo spiegare alle persone, anche con queste iniziative». 

Putin professa la sua amicizia per l’Italia. Qui, dice lo “zar”, si è sempre «sentito a casa». 

«È solo propaganda. E la propaganda russa è da sempre molto attiva ed efficace, dalle nostre parti. È un’arma all’interno di una guerra ibrida». 

Ovvero?

«Ci eravamo abituati a pensare che i conflitti si esaurissero nei domini di terra, aria, mare. Poi si sono aggiunti lo spazio e il dominio cibernetico. Ora anche l’informazione è un campo di battaglia e i russi sono particolarmente bravi a sfruttarlo. È quello che stanno facendo anche da noi». 

La morte di Navalny è responsabilità del Cremlino?

«Assolutamente sì. Per il semplice motivo che se Navalny fosse stato un uomo libero, come doveva essere, con ogni probabilità oggi non sarebbe morto».

Quindi il verdetto dei giudici o dei medici c’entra poco?

«Al di là dei giudici e dei medici, i fatti sono molto chiari. Se non lo avessero rinchiuso in un carcere in condizioni disumane, per lunghissimo tempo, Navalny sarebbe ancora tra noi».

Eppure c’è chi fa distinguo, si rifiuta di condannare quello che appare come un omicidio. 

«La verità è che non potremo mai sapere se è stato esplicitamente assassinato, difficile avere le prove. La questione, ripeto, non cambia. Il governo russo ha una responsabilità diretta per aver fatto morire l’oppositore Navalny in carcere». 

Dall’invio di forniture militari a Kiev alla questione del terzo mandato per i governatori delle Regioni, la maggioranza mostra qualche crepa. Le divisioni indeboliscono la posizione italiana all’estero?

«Non ci sono spaccature. Questa maggioranza è compatta nei fatti, a partire dal sostegno all’Ucraina che non abbiamo mai avuto difficoltà a garantire, come dimostrano le forniture inviate a Kiev e approvate dal Parlamento». 

Anche la Lega è compatta?

«La posizione della Lega come del resto della maggioranza è stata chiarita più volte con i voti in aula. E su questa linea garantisce personalmente, in Italia e all’estero, Giorgia Meloni. Le dirò di più». 

Prego.

«Se al governo ci fosse il campo largo - Pd, Cinque Stelle e sinistra varia - oggi non esisterebbe in Italia una maggioranza a favore del sostegno finanziario e militare all’Ucraina aggredita. Avrebbero già da tempo fermato gli aiuti». 

Con l’accordo di sicurezza fra Italia e Ucraina promettete di stare al fianco di Kiev per dieci anni. Si può davvero mantenere un impegno così?

«Si può e si deve. L’Ucraina è parte dell’Occidente ed è nostro dovere non abbandonarla».

Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 11:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA