Pd, per il dopo Schlein spunta l'ipotesi Paolo Gentiloni

Il Commissario Ue è spesso finito sotto attacco dalla maggioranza. La replica: «Non partecipo a critiche che danneggiano l'Italia». Per alcuni, sarebbe il nome giusto per un progetto più ampio di centrosinistra

Lunedì 11 Settembre 2023 di Riccardo Palmi
Pd, per il dopo Schlein spunta l'ipotesi Paolo Gentiloni

Paolo Gentiloni per il dopo Schlein. L'ipotesi gira, viene rilanciata da alcuni giornali, insomma se ne parla. Il nome sarebbe quello scelto dall'ala riformista del Pd, magari per rilanciare un progetto più ampio di centrosinistra. Quei riformisti dem che, nonostante la non-corrente lanciata a Cesena ("Energia popolare") dicono sempre che non si muoverà foglia prima delle elezioni europee del giugno 2024, quando la soglia minima per Elly Schlein dovrebbe essere intorno al 20% (un punto percentuale sopra le elezioni politiche del 2022). 

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Gli scenari

Qualcosa, però sembra muoversi già adesso. Che Elly Schlein avrebbe portato il partito più su posizioni da sinistra di piazza lo si era messo in conto; anzi in un certo senso si sperava che in questo modo avrebbe preso voti al M5s. E se i pentastellati  (secondo i sondaggi) sono ancora a debita distanza, l'estate militante annunciata dalla segretaria è invece filata via come quegli amori estivi, dei quali ci si dimentica presto al rientro in classe. Non il massimo per rilanciare il partito insomma. Giorgia Meloni e FdI sono lontani, almeno una decina di punti percentuale. Una trentina di dem hanno lasciato il partito in Liguria per rifugiarsi in Azione, da Carlo Calenda. Di fronte allo scenario di un partito troppo radicale per buona parte dell'elettorato di riferimento, Schlein da un lato non rinuncia alla sua identità (lanciando l'autunno militante e chiedendosi se sia «una colpa» aver spostato il partito più a sinistra) dall'altro cita Aldo Moro e parla di un «progetto nuovo» in cui nessuno è escluso, nemmeno i cattolici e i riformisti.

Tutto questo però potrebbe non bastare e allora, tra le alternative, ecco spuntare il nome di Paolo Gentiloni.

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Le critiche dal centrodestra

L'attuale commissarie Ue, in realtà, secondo alcuni commentatori sarebbe salito al grado di riserva della Repubblica: quelle figure che vengono considerate "papabili" per governi tecnici, ruoli super-partes o addirittura il Quirinale. A patto però di aver maturato un adeguato intervallo rispetto all'ultimo ruolo di partito. Per questo qualcuno si stupisce nel considerarlo possibile leader del Pd (o di una federazione del centrosinistra). Ma tant'è. Nel dubbio, dall'altra parte ci si sta portando avanti. Il nome di Gentiloni infatti viene spesso evocato dal centrodestra e mai per elogi o apprezzamenti: qualche giorno fa Giorgia Meloni ha chiesto un «occhio di riguardo» per il suo Paese, mentre Matteo Salvini ha detto che sembra «un commissario straniero». Ancora la premier, a Delhi per il G20, ha lanciato un'altra stoccata: «È curioso che la Commissione blocchi la soluzione al problema Ita», spiegando di aver posto il tema al commissario competente, che risponde al nome di Paolo Gentiloni. Lui, per il momento, si limita a dire: «Non voglio partecipare a polemiche che penso danneggino l'Italia».

 

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