Elezioni Trentino Alto adige, FdI cresce: come cambiano gli equilibri nel centrodestra

In Alto Adige cresce Fdi di Giorgia Meloni, a conferma del trend iniziato con le elezioni politiche nel 2022. In Trentino è avanti il leghista Fugatti, sostenuto da tutto il centrodestra

Lunedì 23 Ottobre 2023 di Riccardo Palmi
Voto in Trentino-Alto adige, come cambiano gli equilibri nel centrodestra

In attesa di vedere quale sarà l'esito del voto in Trentino (al momento è avanti il candidato di centrodestra Maurizio Fugatti), qualche indicazione può essere tratta dal voto in Alto Adige, dove i risultati sono già arrivati. Un'elezione importante anche per capire l'orientamento dell'elettorato in vista delle elezioni europee del 2024, che si preannunciano come una sorta di mid-term (o, se preferite, un tagliando) per il governo di Giorgia Meloni e per gli equilibri interni alla maggioranza.

E, per quello che emerge finora, il trend dentro il centrodestra sembra essere quello cominciato alle politiche del 2022, con FdI in crescita nella coalizione.

Anche se il dato sul governatore uscente del Trentino, il leghista Fugatti, fa gioire in modo particolare il Carroccio. 

Il dato sugli equilibri di governo

In Alto Adige, i voti del centrodestra sono passati in parte dalla Lega a Fratelli d'Italia: qui però ad attirare gran parte dei voti moderati - nonostante il calo - è rimasto l'Svp, che al Parlamento Ue siede nel Ppe. Considerando che il voto alto-atesino è segnato (ancor più che altri) da particolarità locali, anche qui sembra confermarsi il rafforzamento nella coalizione del partito di Giorgia Meloni. Un dato che potrebbe apparire scontato, ma così non è, se si pensa che per esempio quest'operazione non è riuscita al MoVimento 5 stelle, che a livello locale ha quasi sempre faticato a confermare i numeri ottenuti a livello nazionale. Lo stesso centrodestra però ha poi scelto di sostenere compattamente il candidato della Lega in Trentino, evitando pericolose spaccature che avrebbero provocato una dispersione di voti. Un po' per il carattere locale, un po' per questo passaggio di voti interno alla coalizione non certo inaspettato, il voto del Trentino-Alto Adige sembra dare un ulteriore segno di stabilità nella maggioranza.

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I numeri finora

In particolare, in Alto Adige il Suedtiroler Volkspartei (Svp) si conferma primo partito con il 34,5%: il risultato peggiore dal 1948, ma sufficiente a eleggere 13 i consiglieri (per la maggioranza ne servono 18). Quattro seggi a testa per il partito di oppoisizione Team k (in calo rispetto a cinque anni fa) e il partito indipendentista Süd-Tiroler Freiheit di Eva Klotz (che ne guadagna invece due), seguiti dai Verdi con tre seggi. Il primo partito "italiano" è FdI con il 6% e due seggi, la Lega scende che dall'11% al 3,1% (un seggio). Pd intorno al 5% (un consigliere), mentre crolla il M5s che non elegge nessuno. «Abbiamo perso. Questo è fuori discussione», dichiara il segretario della Svp Philipp Achammer. «In consiglio provinciale avremo dodici partiti, un numero impressionante» e «garantire la stabilità sarà molto difficile». Un problema per Arno Kompatscher, leader dell'Svp, che si appresta a cominciare il terzo mandato. Cinque anni fa si alleò con la Lega, oggi con il Carroccio e FdI sarebbe comunque sotto di due consiglieri.

In Trentino, lo spoglio è in corso ed è avanti il leghista (sostenuto da tutto il centrodestra) Maurizio Fugatti (con il 48,45%) sullo sfidante di centrosinistra Francesco Valduga (40,60%). 

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Ultimo aggiornamento: 17:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA