Chiara Appendino non si ricandiderà come sindaco di Torino.
Appendino condannata a 6 mesi per falso a Torino: «Mi sospendo da M5S ma vado avanti come sindaca»
«Per questo lavoro - prosegue la sindaca di Torino - vorrei dire grazie a tutte le persone che si sono spese per questa amministrazione e quindi per la città. E vorrei dedicare un ringraziamento particolare a questo Governo. Per la prima volta dopo diversi anni, Torino è stata costantemente al centro dell'azione dell'esecutivo». Sui motivi della decisione la prima cittadina terrà una conferenza stampa nella Sala Colonne di Palazzo di Città.
«METTERE DA PARTE GLI INTERESSI DI BOTTEGA»
«Il mio auspicio è che, per il bene della città, con il dovuto senso di responsabilità, ognuno sappia mettere da parte gli interessi personali e di bottega. C'è in gioco il futuro di Torino. Ancor più in un momento delicato come quello dell'emergenza Covid19: la più grande crisi sanitaria, sociale ed economica dal dopoguerra ad oggi», dice Appendino. Tra i motivi che hanno convinto la sindaca Appendino a non ricandidarsi a c'è la recente condanna a 6 mesi, in primo grado, per falso ideologico inflitta al processo Ream con l'accusa di un'errata imputazione a bilancio di 5 milioni. «Ho sempre operato nell'esclusivo interesse del Comune, che, al massimo, mi accusano di aver favorito 'ingiustamentè - dice - per questo farò ricorso in appello ma la condanna, anche se di lieve entità, resta tale. E in politica, prima di ogni cosa, bisogna essere coerenti con i propri principi».