“Pitbull” si nascondeva a Barcellona: preso ed estradato, 9 anni di carcere

Domenica 4 Giugno 2023 di Luigi Benelli
“Pitbull” si nascondeva a Barcellona: preso ed estradato, 9 anni di carcere

FANO -  In Spagna sotto falso nome. Arrestato a Barcellona, estradato e consegnato alla polizia giudiziaria italiana Luca Lucarelli, 33enne fanese, legato alle inchieste Pitbull e Prius. Era considerato il capo di una banda che gestiva il traffico della droga.

Passato per gli skinhead, Secondo tali indagini i suoi metodi per recuperare i crediti legati agli stupefacenti erano molto semplici: botte e intimidazioni. E delegava tutta la gestione per non finire sotto la lente di ingrandimento. Cosa che però non gli è riuscita. 

 
La consegna a Fiumicino


Il primo giugno, nello scalo aereo internazionale di Fiumicino, la polizia di frontiera ha dato esecuzione a un provvedimento di carcerazione nei confronti del 33enne in relazione a varie condanne definitive per rapina aggravata in concorso, lesioni dolose aggravate, porto abusivo di arma e produzione, vendita e spaccio di sostanze stupefacenti, commesse a Pesaro e Fano tra il 2008 e il 2016. Lucarelli ha subito un cumulo di pene per un conto complessivo di 9 anni, 3 mesi e 12 giorni di reclusione. 


«L’arresto scaturisce da una serrata attività investigativa condotta dal nucleo investigativo del comando provinciale carabinieri di Pesaro e Urbino - si legge in una nota dell’arma - per la cattura del soggetto che, sin dal febbraio del 2022, si era sottratto all’esecuzione del provvedimento restrittivo, rendendosi irreperibile. Le indagini dei carabinieri hanno infatti consentito di localizzare il catturando in territorio spagnolo, dove si era rifugiato all’indomani dell’emissione del provvedimento restrittivo, utilizzando un documento riportante le generalità di un’altra persona».


Le autorità spagnole lo hanno catturato e riportato in Italia. Il 33enne fanese a suo tempo era stato coinvolto in una vasta operazione antidroga denominata “Pitbull”, nonché in successive inchieste giudiziarie come Prius contro gli autori di azioni intimidatorie nei confronti di alcuni loro debitori di somme denaro per l’acquisto della droga, commesse anche con l’uso di armi. Nel luglio 2019 i carabinieri avevano smantellarono la rete dello spaccio con 6 arresti. L’indagine Prius riguardava, secondo i riscontri investigativi, personaggi «spregiudicati, scaltri ed efficienti». Al presunto capo, Lucarelli appunto, noto anche per la sua militanza in un gruppo skinhead di estrema destra, era attribuita «una tecnica criminale» per azzerare le probabilità di essere beccato. Consisteva nell’affidare ad altri «sia la consegna della cocaina sia lo spaccio al minuto». Guai a chi sgarrava. Un giovane di Carrara non aveva onorato un debito di droga ed era stato picchiato a sangue. 


Era considerato il grossista


Nell’operazione furono sequestrati in più riprese un chilo di marijuana, 350 grammi di cocaina e 100 di hashish, 47 pastiglie di ecstasy. Con la precedente indagine Pitbull, i carabinieri, nel 2018, avevano sgominato una banda che riforniva spacciatori al minuto di cocaina a Fossombrone e lungo la valle del Metauro. Lucarelli allora era considerato il grossista della droga. In quel caso secondo l’accusa aveva riservato un trattamento particolare a chi non aveva onorato il debito di droga: l’aveva colpito in testa con il calcio del revolver, poi gliel’aveva puntata contro. Nel 2013, il 33enne era stato coinvolto anche anche di un pestaggio di gruppo fuori dall’October Pub di corso Matteotti per il quale ebbe 5 anni di condanna. Una rissa nata per futili motivi.

Ultimo aggiornamento: 15:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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