Il rapper Ghali da sempre attivo nella difesa dei diritti umani, questa volta è passato dalle parole ai fatti. L'artista di Baggio, quartiere della periferia di Milano, ha compiuto un gesto incredibile per contribuire al salvataggio dei migranti che attraversano il Mediterraneo. Traversata in cui migliaia di persone trovano ogni anno la morte. Il cantante di origini tunisine ha infatti comprato una barca donata alla Ong "Mediterranea". Sui social, prima di annunciare la notizia, aveva scherzato scrivendo «mi sono comprato una barca». Ghali ha detto che l'imbarcazione si chiamerà "Bayna" (in arabo "vederci chiaro"), come una delle sue canzoni.
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La musica per mandare un messaggio
Ghali nei suoi testi ha sempre trattato temi che affrontassero discorsi culturali, volti a favorire l'inclusione dei migranti che riuscivano ad attraversare incolumi quella che è probabilmente la tratta più pericolosa al mondo: il Mediterraneo.
«L’operazione Bayna ha l’obbiettivo di sostenere chi salva vite in mare e di fare luce su un’argomento importante per il genere umano, il mio contributo è solo una scintilla e sono sicuro che insieme possiamo fare veramente la differenza».
In "Cara Italia" il rapper cantava «Quando mi dicono vai a casa, rispondo sono già qua» . Nel brano "Ora d'Aria" denunciava il razzismo ancora troppo presente nelle istituzioni del nostro paese. Il brano più emblematico in questo senso forse è "Mammà", una sua canzone del 2017 in cui Ghali cantava di come il Mediterraneo fosse un genitore per i popoli, pregandolo di essere clemente con le vite che vi si affidano per cercare un futuro migliore.
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La raccolta fondi
Ghali, da sempre sensibile al tema del soccorso in mare dei migranti, con la sua prima donazione ha dato inoltre il via a una raccolta fondi per nuove "rescue boat", scialuppe di salvataggio, con cui dotare la Mare Jonio, unica nave battente bandiera italiana della Flotta Civilè di ricerca e soccorso nel Mediterraneo Centrale. L'acquisto di una prima imbarcazione ausiliare consentirà alla Mare Jonio di rinnovare le certificazioni per poter proseguire le sue missioni di soccorso nei prossimi mesi.
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