Alessia Cammozzo in coma da tre anni, colpita da emorragia il giorno del suo 22esimo compleanno. La mamma: «Dateci una casa senza barriere»

La ragazza vive in una struttura a lunga degenza ed è atroce per la madre veder trascorrere l’esistenza della propria unica figlia in una casa di riposo per anziani

Giovedì 13 Luglio 2023
VENEZIA Mamma Annalisa Mutti insieme alla figlia Alessia Camozzo, ora in coma vegetativo con minima coscienza

La forza di Alessia Cammozzo, di Murano, un invito a sostenere la sua battaglia silenziosa. Nel 2020 era entrata in uno stato di coma vegetativo, nel giorno del suo 22° compleanno. «Mamma sto tanto male» sono state le ultime parole pronunciate prima del vuoto assoluto. Poi la corsa in ospedale, l’operazione d’urgenza, le ore infinite in attesa, in cui tutti ignoravano una condanna senza appello: emorragia cerebrale.

Oggi, Alessia, 25 anni, vive in coma vegetativo di minima coscienza, ma i suoi occhi ti guardano e ti entrano nell’anima. La mamma, Annalisa Mutti, da tre anni sta lottando con determinazione, è sempre al suo fianco, non la lascia un minuto. Insieme sono state in numerosi ospedali e rsa venete, e in una clinica in Austria. Da tempo Alessia vive in una struttura a lunga degenza, di mantenimento, in centro storico, ed è atroce per la madre veder trascorrere l’esistenza della propria unica figlia in una casa di riposo per anziani.

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LA SPERANZA

La vita è fatta di sogni e Annalisa Mutti vuole realizzarne uno per Alessia. E’ alla ricerca di un alloggio nella speranza che la figlia in una nuova casa, circondata dai suoi oggetti e il suo gatto sulle gambe, mentre guarda fuori dalla finestra, possa immaginare di camminare, parlare e sorridere insieme ai propri cari. «Il mio appello tramite Il Gazzettino – commenta Annalisa – lo rivolgo alle istituzioni. Aiutateci a trovare un alloggio comunale, senza barriere architettoniche, tra Ca’ Savio e Treporti, perché così mia figlia possa vivere insieme a me, come accade già a tutti quei ragazzi che sono nella sua stessa situazione e alloggiano a casa con le loro mamme. Non posso pensare che mia figlia, così giovane, debba vivere in una casa di riposo. Ha diritto a una vita dignitosa di ragazza della sua età, seppur diversa dalle aspettative, ma sempre circondata dall’affetto di chi non l’ha mai abbandonata».

LA SCELTA

Perché a Ca’ Savio o Treporti? «Non dimenticherò mai – racconta - quanto sono stati per noi importanti i soccorritori della Croce Verde di Cavallino-Treporti che ci hanno portato in Austria e poi sempre grazie a loro siamo rientrate in Italia. Sono loro i nostri angeli, ragazzi che hanno dimostrato profondo affetto. Se riuscissi a trovare l’alloggio a Ca’ Savio o Treporti loro sarebbero al nostro fianco, Alessia riceverebbe un’ottima assistenza e io mi sentirei sostenuta».

Alessia è un esempio vivente di forza, è stata sottoposta a numerose operazioni e tante terapie che hanno portato a una stabilità. Il soggiorno nella clinica specializzata Tirol Kliniken, a Innsbruck, reso possibile grazie alla prima raccolta fondi sulla piattaforma “gofoundme” - avviata dalle amiche di famiglia Nicoletta e Federica Dal Zennaro, e dalla zia Nicoletta della Liguria - ha commosso l’Italia e ha permesso di raccogliere quasi 158mila euro che sono serviti a garantire la riuscita di una difficile e costosa operazione in Austria, come anche il soggiorno nella clinica. Nonostante le sfide quotidiane che la malattia le impone, ha sempre dimostrato, una straordinaria determinazione nel superare gli ostacoli.

RACCOLTA DI FONDI

I suoi occhi e il suo sorriso sono una testimonianza del suo spirito inarrestabile, a dimostrare che anche in situazioni drammatiche e difficili, è possibile scorgere la felicità. Per realizzare il sogno di mamma Annalisa c’è inoltre bisogno di assistenza continuativa e fisioterapia. È per questo che la seconda raccolta fondi è ancora in corso e ha l’obiettivo di offrire ad Alessia quelle risorse necessarie che possano mantenere la sua stabilità. Le donazioni verranno utilizzate per coprire le spese mediche, le terapie riabilitative e qualsiasi altra necessità che possa aiutarla stando però a casa. La generosità di privati cittadini e il loro sostegno possono fare la differenza nella vita di Alessia, perché anche una piccola donazione può avere un impatto significativo per sostenerla nelle sue sfide quotidiane.

Ultimo aggiornamento: 14 Luglio, 12:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA