Nuovi positivi e fughe tra i migranti accolti

Venerdì 14 Agosto 2020
L'EMERGENZA
UDINE Quattro nuovi casi di positività all'ex Caserma Cavarzerani, nuove fughe dal seminario di Castellerio, i posti di accoglienza per i minori non accompagnati. Sono i tre fronti caldi dell'emergenza richiedenti asilo che continua a complicare l'estate del Friuli Venezia Giulia.
VERSO LA PROROGA
Dopo i tre singoli casi di positività registrati da fine luglio e che hanno portato il comune di Udine a decretare l'ex sito militare di via Cividale zona rossa fino al 15 agosto, ieri all'esito dei nuovi tamponi effettuati sui 440 ospiti presenti, sono spuntati quattro nuovi infetti da covid-19. Si tratta di giovani, tra i 20 e i 33 anni, afghani e pakistani che verranno trasferiti in altre strutture, ha fatto sapere ieri il vicegovernatore Riccardo Riccardi.
Le operazioni della sorveglianza sanitaria sono in fase di completamento, al momento sono 350 i test processati, oggi si avranno gli ulteriori esiti sulla novantina di tamponi mancanti e quindi si potrà disporre di un bilancio definitivo, a seguito del quale poi il sindaco di Udine Pietro Fontanini potrebbe prorogare ulteriormente per la terza volta la zona rossa oltre il termine di Ferragosto. Da ieri il presidio interforze all'esterno della caserma è stato rafforzato per gestire eventuali nuove proteste.
RISCHIO TREVISO BIS
«L'emergere di nuovi casi di positività alla Cavarzerani, a quarantena ormai prolungata, non può che dar corso alle preoccupazioni per un auto contagio tra quanti sono ormai reclusi da alcune settimane. Speriamo non si tratti di un caso analogo a quello che si è sviluppato con esiti assai drammatici in Veneto alla Caserma Serena, sulla cui gestione analoga a quella della Cavarzerani, il presidente Zaia ha avuto forti parole di critica» ha affermato ieri il membro della commissione Paritetica Stato-Regione Fvg Salvatore Spitaleri.
«È opportuno che la Regione Fvg cambi completamente approccio in materia e sostenga i prefetti, non con manifestazioni di partito a ridosso della Cavarzerani ma con l'avvio di una diversa gestione. Nella interlocuzione con il Governo centrale - aggiunge - auspichiamo che i prefetti abbiamo chiarito la gravità della situazione e la necessità di un intervento nelle relazioni con la Slovenia, da dove ormai è evidente che partono traffici organizzati di esseri umani. Gli Uffici territoriali del Governo possono inoltre svolgere un'opera più efficace di convincimento presso la Giunta regionale e il sistema degli Enti Locali, affinché aiutino a svuotare la Cavarzerani e gli altri centri di ammassamento, attivando un'accoglienza diffusa in sicurezza».
«Abbiamo fiducia che quanti rappresentano il Governo sapranno farsi interpreti di un necessario cambio di rotta - conclude Spitaleri - rispetto a interventi che paiono destinati a esacerbare la grave situazione esistente più che a tentare di risolverla».
FUGHE CONTINUE
Nel frattempo ancora fughe di migranti dall'ala arcivescovile del seminario di Castellerio di Pagnacco dove i cittadini stranieri trasportati per il triage e la quarantina avevano raggiunto il numero di 140 persone nelle ultime 3 settimane. Dopo i due gruppi di 9 e 5 stranieri che hanno fatto perdere le proprie tracce nei giorni scorsi, nelle ultime 24 pre, altri 24 richiedenti asilo, tra afghani, pakistani e bengalesi, si sono dati alla macchia. Contestualmente sono scattate le denunce da parte dei Carabinieri di Feletto Umberto per inosservanza di provvedimenti dell'autorità e le ricerche sul territorio.
Il prefetto di Udine, Angelo Ciuni, ha già comunicato che la struttura non è adatta per questo tipo di attività perché non è facilmente controllabile sul perimetro e presenta diverse problematiche tecniche, spiegano che non appena si esaurirà il 22 agosto il periodo di quarantena da zona rossa, il sito sarà chiuso. Sul fronte rintracci invece sono stati segnalati gruppi di migranti a San Giovanni al Natisone. Diversi cittadini e automobilisti li hanno visti camminare a bordo strada dalla mezzanotte e fino alle 5 di ieri ma all'arrivo dei carabinieri si erano già dileguati nelle campagne.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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