Lignano, l'inchiesta sarà chiusa in tempi brevi

Venerdì 17 Maggio 2019
IL BLITZ
LIGNANO Scoppiata mercoledì con il blitz dei Carabinieri del Nas a Lignano Riviera, l'inchiesta della Procura di Udine che ha acceso i fari sui permessi a costruire rilasciati per la realizzazione di due diverse strutture sulla sponda friulana del Tagliamento è già vicina alla chiusura. Cercheremo di chiudere l'inchiesta il più presto possibile, ha confermato ieri il Procuratore capo di Udine Antonio De Nicolo. Coordinata dal procuratore aggiunto Claudia Danelon, l'indagine era partita da tempo e si è sviluppata su due filoni completamente distinti uno dall'altro. Da un lato quello relativo alla realizzazione del Marina Azzurra Resort, esclusivo complesso turistico facente capo all'Europa Group, un resort che si estende per 120 metri quadrati nell'alveo del Tagliamento, composto da houseboat e ispirato ai villaggi galleggianti olandesi e canadesi, che avrebbe dovuto essere inaugurato a fine mese con l'arrivo dei primi turisti e a cui sono stati apposti i sigilli mercoledì. Dall'altro quello relativo all'ampliamento del ristorante Al Cason, di proprietà della Lignano Pineta spa, con la realizzazione di una porzione di magazzino e i bagni per il personale. Porzione che, sola, è stata posta sotto sequestro nella stessa giornata di mercoledì. Il ristorante è invece regolarmente aperto.
DUE FILONI
I due filoni, del tutto slegati l'uno dall'altro, sono confluiti nella stessa indagine in cui la Procura ipotizza che il dirigente del Comune di Lignano Sabbiadoro Paolo Giuseppe Lusin unico indagato per entrambe le vicende - abbia rilasciato i permessi a costruire in violazione delle norme urbanistiche e del piano di assetto idrogeologico, in accordo con i professionisti e gli imprenditori interessati, aveva già spiegato la Procura in una nota diramata mercoledì. Solo all'esito delle indagini, finora proseguite a fari spenti, la Procura ha chiesto al gip il sequestro preventivo delle strutture. Un sequestro arrivato a pochi giorni dall'entrata nel vivo della stagione turistica estiva. Prima abbiamo voluto acquisire gli elementi sicuri, ha spiegato ancora il Procuratore De Nicolo. Avendo chiesto il provvedimento dopo averci riflettuto bene ha aggiunto -, riteniamo di essere pronti. L'inchiesta è molto vicina alla conclusione ha ribadito De Nicolo -. E' nell'interesse stesso degli indagati che non si aspettino tempi lunghi per vedere decise le loro posizioni.
LE DIFESE
Ricevuto mercoledì l'avviso di garanzia, i legali dei sei indagati hanno avviato le attività difensive. Il primo passo sarà quello di rivolgersi al Riesame contro il sequestro preventivo disposto dal gip del tribunale di Udine Daniele Faleschini Barnaba. Il ricorso era stato già annunciato dall'avvocato Simonetta Rottin che con il collega Renzo Fogliata difende Angelo Basso, legale rappresentante della Europa Group, coinvolto nel filone legato al Marina Azzurra Resort così come Laura Barel e Marco Frattolin, legali rappresentanti della Adriacos srl, impresa esecutrice dei lavori. Analoga richiesta, per ottenere il dissequestro della porzione di magazzino del ristorante Al Cason, sarà formalizzata anche dall'avvocato Maurizio Conti che tutela gli interessi di Giorgio Ardito della Lignano Pineta spa, proprietaria del ristorante, coinvolto in questo secondo filone dell'inchiesta così come Massimo Sandri, progettista e direttore dei lavori di ampliamento. Un probabile ricorso al Riesame era stato ipotizzato anche dall'avvocato Francesco De Benedittis, legale del dirigente del Comune di Lignano Sabbiadoro, che aveva già espresso l'assoluta convinzione di poter chiarire la posizione del suo cliente che sa di aver agito secondo correttezza e nel rispetto delle norme, aveva affermato l'avvocato.
Elena Viotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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