Infermieri in fuga dalla Rsa, il caso finisce in Regione

Sabato 14 Agosto 2021
Infermieri in fuga dalla Rsa, il caso finisce in Regione
LA PROTESTA
PORDENONE «Mancanza di personale sanitario, in particolare di infermieri. Disparità contrattuali economiche tra sanità pubblica e privata. Norme che obbligano gli infermieri pubblici dipendenti al vincolo di esclusività che li lega all'azienda di appartenenza ed impedisce a questi di effettuare turni fuori servizio presso case di riposo. Una grave situazione che sta mettendo a serio rischio assistenza i tanti anziani presenti nelle residenze».
È l'intervento del consigliere regionale dei Cittadini, Tiziano Centis, in merito all'emergenza che sta colpendo le case di riposo della provincia di Pordenone, sempre più a corto di personale infermieristico. E la vicenda arriverà anche in consiglio regionale. «Presenterò una interrogazione all'assessore alla Sanità Riccardo Riccardi per chiedere quali azioni intende assumere - ha aggiunto il consigliere Tiziano Centis -.
Nell'ultimo assestamento di bilancio di luglio, sono stati inseriti 7,5 milioni di euro per sostenere le case di riposo per quanto riguarda le spese Covid e la mancata occupazione dei posti letto come conseguenza della pandemia. Si è trattato di un'importante boccata di ossigeno per i bilanci delle strutture, ma non basta. In questo anno e mezzo di pandemia, personale sanitario, infermieri, in particolare delle case di riposo, hanno gestito ritmi e carichi di lavoro superiori al dovuto. Turni e notti infinite, straordinari che ormai non si contano più. Una situazione generale che stimola la fuga degli infermieri dalle case di riposo e che pone sempre più a serio rischio i tanti anziani che necessitano di assistenza e cure».
Si apre, un fronte importante anche perchè la fuga di infermieri dalle case di riposo mette a rischio i servizi in molti istituti dove è sempre più complicato trovare personale. A questo si aggiunge la fuga vero il Veneto dove vengono pagati di più.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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