IL DECRETO
UDINE Dopo aver accusato il colpo per il congelamento dei fondi del

Venerdì 17 Agosto 2018
IL DECRETO
UDINE Dopo aver accusato il colpo per il congelamento dei fondi del bando per le periferie previsto nel decreto Milleproroghe, a Udine si volta pagina e il centrodestra cittadino invita il Pd a fare squadra dopo l'assemblea di Identità Civica convocata per esaminare l'emendamento che a Roma ha colto in fallo proprio i democratici. Da Loris Michelini ai consiglieri Antonio Falcone e Michele Zanolla, Identità Civica chiede compatta di trovare la quadra per superare l'impasse. «La verità dicono - è che in questa situazione tutti ci perdiamo e Identita Civica farà quanto necessario affinché si possa confezionare un testo di emendamento che compensi la sentenza della Corte Costituzionale sulla formulazione del bando e allo stesso tempo permetta ai comuni virtuosi di poter avere le risorse finanziarie per completare l'opera di recupero della Caserma Osoppo con la viabilità di via Cividale. Dobbiamo chiedere che tutti i deputati alla Camera si uniscano ma sappiamo anche che, se le cose sono partite male da Roma anni fa, ora si rende necessario un passo indietro di tutte le forze politiche e unirsi per trovare una soluzione che accontenti i comuni e i cittadini». Identità Civica, da parte sua, ha incaricato i consiglieri comunali e il vicesindaco a prendere contatto con tutti i parlamentari. Ai Dem, poi, l'invito a «non strumentalizzare e a informarsi con i propri rappresentanti a Roma che hanno votato a favore della sospensione dei finanziamenti per fare squadra. Tutti devono fare la loro parte sia perché buona parte dei soldi di progettazione sono stati assegnati sia perché gli uffici comunali hanno lavorato parecchio per rispettare i tempi e meritano la massima considerazione». A livello locale scattano dunque le contromosse in attesa del voto della Camera previsto a settembre anche se non manca una stoccata proprio a democratici e non solo per le posizioni assunte e dichiarazioni fatte dopo il voto al Senato, da Mariagrazia Santoro a Monica Paviotti, da Eleonora Meloni a Federico Pirone.
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