IL CASO
UDINE Non accenna a placarsi la guerra dei passaggi a livello, riattizzata

Sabato 20 Aprile 2019
IL CASO
UDINE Non accenna a placarsi la guerra dei passaggi a livello, riattizzata dalla notizia uscita dall'ultimo tavolo romano, in cui il senatore Mario Pittoni e il Comune hanno ottenuto l'impegno di Rfi a ridurre (fino a dimezzarli) i passaggi dei treni passeggeri nella tratta di superficie che attraversa Udine est, fino ad arrivare alla completa dismissione, con l'eliminazione delle cinque barriere osteggiate da due comitati cittadini.
LE CRITICHE
Ma Legambiente Fvg ha bocciato l'idea, ritenuta poco sostenibile secondo il sodalizio anche perché allungherebbe «i tempi di percorrenza, limitando di fatto le potenzialità della nuovissima ferrovia Pontebbana», e anche il comitato pendolari Alto Friuli si è detto «ferocemente contrario» alla dismissione del tracciato a favore del percorso in trincea. Per non parlare delle perplessità di Matteo Mansi e dei dem.
L'ASSESSORE
Netta la presa di posizione dell'assessore regionale ai Trasporti Graziano Pizzimenti, uno degli interlocutori del tavolo romano, che pure tiene a premettere che «non voglio fare polemica». Ma poi lo dice chiaro: «Come si fa ad essere contrari a togliere i passaggi a livello dentro una città come Udine? Non lo capisco. Al di là che lo dica Legambiente o i pendolari, come si fa ad esprimere contrarietà alla dismissione della tratta di superficie? In questo modo, si toglieranno dal centro abitato i treni e si elimineranno i passaggi a livello che creano difficoltà. Onestamente, non capisco chi è contrario». Ma Legambiente e i pendolari dicono che così si allungheranno i tempi. «Non sarà mica la morte... Due-tre minuti in più, perché di questo parliamo, non saranno mica un problema. E i tempi che perde chi deve aspettare ai passaggi a livello oggi? E l'inquinamento dell'aria e l'inquinamento acustico che producono le auto ferme ad aspettare che si alzino le barriere? Onestamente, non capisco la posizione di Legambiente». Insomma, avanti tutta sulla riduzione dei passaggi dei treni passeggeri e anche sull'eliminazione dei passaggi a livello.
IL SENATORE
A mettere i puntini sulle i dopo la presa di posizione di Legambiente è anche il senatore leghista Pittoni: «Non è vero che, sulla tratta di cintura, il treno sta dieci minuti in più. In trincea i convogli viaggiano ad una velocità molto più elevata, i ritardi si azzerano. Usano dati assolutamente pompati e fuori misura. A dimostrare il contrario è il fatto che tutte le forze politiche hanno trovato compattezza sulla dismissione, mentre seri sono i problemi legati ai passaggi a livello». Sul piano pratico, assicura Pittoni, «entro un mese sarà pronto un primo piano che inizierà a ridurre i passaggi dei treni passeggeri sul tracciato attuale, con l'obiettivo di arrivare al dimezzamento. I convogli non saranno eliminati, ma trasferiti in trincea: i treni se servono restano, ma invece di far abbassare le sbarre come oggi, passeranno sulla linea esterna». A plaudere alla notizia uscita dal tavolo romano è stato anche, nei giorni scorsi, il comitato civico soppressione passaggi a livello, per bocca di Sara Perdon e Rosanna Morocutti, soddisfatte di constatare, fra l'altro, «l'impegno di Rfi a presentare entro gennaio 2020 il progetto definitivo del riordino del nodo di Udine, comprendente la completa dismissione della tratta di superficie Pm Vat-stazione con i 5 passaggi a livello».
IL CONTRATTO
Ma questa non è l'unica partita che sta giocando la Regione sui binari nostrani. In ballo, infatti, c'è il contratto da oltre 40 milioni l'anno per la gestione dei treni friulani, oggi affidati a Trenitalia. La procedura competitiva è alle porte. «L'avviso - dice l'assessore - sarà pubblicato spero prima dell'estate, con l'obiettivo di chiudere tutto entro l'anno». Non è un segreto che l'amministrazione stia aspettando che si chiuda il contenzioso sulla gara per il trasporto su gomma, con l'attesissima sentenza del Consiglio di Stato: il consolidamento degli esiti di quella gara, infatti, come ricordato dallo stesso Pizzimenti, «è uno dei presupposti di certezza» per l'affidamento del servizio dei treni. Alle porte, poi, a maggio c'è l'assemblea delle Ferrovie Udine-Cividale, con la scadenza del mandato di Maurizio Ionico. Ma per il futuro di Fuc, sostiene Pizzimenti, «ancora non si è deciso. Si stanno valutando tutte le possibilità».
Camilla De Mori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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